“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

Boicotta Israele

Alcuni link per la campagna BDS (Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni):

Siti italiani:




Forum Palestina

Siti non italiani:

Global BDS Movement
Palestine Campaign for the academic and cultural Boycott of Israel (PCBI)
Stop the WALL
Boycott Israel
BIG (Boycott Israeli Goods) Campaign
Who Profits


leggi documento:
http://www.badil.org/Publications/otherlanguages/Italian-BNC-Position-Paper-Durban-Review.pdf

Campagna BDS



La campagna BDS(Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni)è stata lanciata da organizzazioni della società civile palestinese,che richiamandosi all’esempio della lotta per l’abolizione dell’Apartheid in Sud Africa, hanno chiesto la solidarietà internazionale (vedi l'appello). La campagna BDS ha lo scopo di denunciare e incidere sull’economia criminale israeliana, attraverso il boicottaggio delle merci israeliane, il disinvestimento dall’economia israeliana, la sospensione dei rapporti accademici e delle collaborazioni con lo Stato e gli enti locali, la verifica delle possibili iniziative legali (sanzioni) per la condanna dei criminali di guerra ed il risarcimento dei danni provocati in questi anni di occupazione, distruzione e massacri.

Alcuni obiettivi della Campagna italiana BDS:


  • I prodotti provenienti dallo Stato di Israele (generalmente identificati dal codice a barre con le prime tre cifre 729).


  • Jaffa e Carmel: prodotti ortofrutticoli israeliani. Le società Jaffa e Carmel controllano le esportazioni dei prodotti ortofrutticoli israeliani, provenienti da Israele, dalle colonie nei territori occupati e anche dai coltivatori palestinesi i quali, in mancanza di altri canali di distribuzione, sono costretti a lasciare buona parte del ricavato dei loro prodotti alle società.




  • THEVA: prodotti farmaceutici israeliani. L’azienda THEVA in Italia e in Francia ha acquisito una posizione dominante nel mercato dei farmaci generici e da banco.


  • L’OREAL: prodotti cosmetici. Oltre ad essere uno dei maggiori investimenti israeliani, il gruppo L’OREAL commercializza prodotti realizzati con materiali provenienti dai territori palestinesi occupati, come i Sali del Mar Morto.


  • LAVAZZA: azienda che da oltre due decenni è leader nel mercato israeliano del caffè, delle macchine per bar e uffici, dell’architettura e dell’arredamento dei locali, attraverso la ditta israeliana Gils Coffee Ltd. Il boicottaggio della Lavazza è raccomandato anche dall’organizzazione pacifista israeliana Gush Shalom e dalla Coalizione delle Donne per la Pace israeliana, an che per il legame diretto fra la Lavazza stessa e la Eden Springs Ltd, azienda che imbottiglia e distribuisce l’acqua delle Alture del Golan, territorio siriano occupato e colonizzato illegalmente da Israele dal 1967.


  • La revoca delle collaborazioni al progetto “Saving children”, con il quale le regioni finanziatrici (Regione Emilia Romagna, Regione Toscana, Regione Piemonte e altre) elargiscono fondi alla sanità israeliana per … curare i bambini palestinesi feriti dagli stessi Israeliani! (vedi il Dossier Saving Children del Coordinamento Toscano di solidarietà con la Palestina)
  • La revoca degli accordi di cooperazione tecnologica fra le Regione italiane (vedi Lazio ed Emilia Romagna ad esempio) e il centro industriale israeliano Matimop.
  • La sospensione, da parte delle istituzioni accademiche e dei singoli dipartimenti e docenti, di ogni rapporto con le università israeliane, in solidarietà con le università palestinesi cui l’occupazione impedisce da anni di portare avanti i propri programmi.


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