“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 27 febbraio 2011

La Palestina verso l’esempio egiziano

di Ali Abunimah*
Il lento collasso delle istituzioni della dirigenza collettiva palestinese negli anni recenti ha raggiunto il livello di crisi nel bel mezzo delle rivoluzioni arabe in corso, con le rivelazioni dei Palestine Papers e l’assenza di un qualsiasi credibile processo di pace.

L’Autorità Palestinese (AP) con sede a Ramallah controllata da Mahmoud Abbas e dalla sua fazione Al Fatah ha tentato di dare una risposta a questa crisi convocando le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese e la Presidenza dell’Autorità Palestinese.

mercoledì 23 febbraio 2011

La scuola nel deserto: diritto a studiare, diritto a vivere

LA RIVOLUZIONE ARABA E LA PALESTINA

di Germanno Monti

Contributo al dibattito del Forum Palestina e del movimento di solidarietà con il popolo palestinese

L’ondata rivoluzionaria partita dalla Tunisia è destinata a ridisegnare completamente lo scenario mediorientale, qualunque ne siano gli esiti nell’immediato. Dobbiamo partire da questa consapevolezza per comprendere come collocare l’iniziativa in solidarietà con la resistenza palestinese, un’iniziativa necessariamente contestualizzata nell’ambito di un quadro macroregionale destinato a mostrare caratteristiche profondamente diverse da quelle che abbiamo conosciuto fino ad ora.

lunedì 21 febbraio 2011

FREEDOM FLOTTILLA 2

19 febbraio 2011 - Roma
Serata per la Palestina, con i popoli arabi in rivolta e a sostegno della Freedom Flottilla 2

I filmati degli interventi di Germano Monti e VAURO

domenica 20 febbraio 2011

Con il veto sulla risoluzione contro gli insediamenti Obama si è unito al Likud

di Gideon Levy *

La scelta dell’America di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza contro la costruzione di colonie in Cisgiordania avviene in un momento in cui nel Medio Oriente stanno soffiando venti di cambiamento. L’America aveva lanciato una promessa di rinnovamento, invece ha continuato con il suo cieco sostegno alla costruzione di colonie israeliane. Questa non è un’America che sarà capace di modificare la sua reputazione tra i popoli della regione.

sabato 19 febbraio 2011

corso di arabo


Gli arabi insegnano...

Il sabato pomeriggio presso HUB,
via serra 2/G - Bologna
CORSO DI LINGUA ARABA CLASSICA
con insegnante madre lingua

Per informazioni scrivi a:
comitatopalestinabologna@gmail.com

COMITATO PALESTINA BOLOGNA

martedì 15 febbraio 2011

l'inno rap della rivoluzione egiziana


“Voglio la mia nazione libera dall’oppressione, voglio la mia nazione libera dal male». È uno dei versi del brano ‘Not Your Prisoner’, del gruppo egiziano Arabian Knightz, che spopola tra i manifestanti che da giorni protestano contro il presidente Hosni Mubarak. «Voglio la mia nazione libera dalle ingiustizie, voglio la mia terra e la terra degli arabi», canta il gruppo egiziano in quello che è stato ribattezzato il “rap della rivoluzione”. Scritta appositamente come colonna sonora delle proteste anti-Mubarak, la canzone è stata diffusa sul web con un video in cui scorrono le immagini delle manifestazioni di piazza e della violenta repressione dei giovani attivisti. Per il “rap della rivoluzione”, il gruppo egiziano si è avvalso di una serie di collaborazioni prestigiose, tra cui quella della rapper anglo-palestinese Shadia Mansour. Il gruppo Arabian Knightz, che ha composto anche altre canzoni dedicate alla rivolta di questi giorni contro il regime tra cui una dal titolo emblematico ‘Rebel’, ha annunciato che nei prossimi giorni si esibirà con il suo rap ‘Not Your Prisoner’, con testo in parte in arabo e in parte in inglese, in Piazza Tahrir al Cairo, epicentro delle proteste contro Mubarak.
(Fonte: Nena News)

Rafah chiusa per i moti egiziani, la Striscia bombardata e privata di un magazzino medico chiave. Situazione sempre più grave a Gaza

di Vittorio Arrigoni

Sotto l'effetto dell'ipnosi collettiva dell'intifada egiziana che al-Jazeera instancabilmente proietta da giorni in tutti i caffè della Striscia assediata, ho sognato ad occhi aperti sei milioni di arabi nella Palestina storica, marciare all'unisono compatti e pacifici verso una Gerusalemme liberata, per riprendersi i diritti umani violati da un Mubarak che parla ebraico.

lunedì 7 febbraio 2011

Egitto, 25 gennaio 2011 .....

Se cade l'Egitto. Trema il sistema dei regimi arabi

La rivoluzione egiziana è scoppiata improvvisa e inaspettata, cogliendo impreparati i principali attori del panorama politico internazionale malgrado i segnali premonitori che erano giunti dalla Tunisia, dove un regime fino a quel momento considerato fra i più stabili del mondo arabo è crollato nel giro di poche settimane, travolto da una sollevazione popolare che ha assunto forme nuove ed in precedenza sconosciute nella regione.

domenica 6 febbraio 2011

Un sogno realizzato che può cambiare molte cose in Medio Oriente

di Sergio Cararo
Nei mesi scorsi, mentre centinaia di attivisti cercavano di perforare l’assedio di Gaza forzando sul valico egiziano di Rafah, in molti avevano toccato con mano come il controllo imperialista USA e israeliano sull’area avesse nell’Egitto di Mubarak uno dei suoi maggiori punti di forza.

L’Egitto del perenne stato d’emergenza (in vigore dal 1981), in questi decenni aveva assicurato la copertura politica e militare a Israele dentro il mondo arabo e sulla sua frontiera occidentale. La complicità con l’assedio dei palestinesi a Gaza è stato solo l’ultimo esempio di questa funzione.

Un giorno di solidarietà con la rivolta egiziana a Ramallah



Comunicato Stampa: manifestazioni nella Palestina occupata in solidarietà con
Egitto e Tunisia

Ramallah, 5 Febbraio 2011

Più di due mila persone radunate oggi nel centro di Ramallah a piazza Al-Manara in solidarietà con le rivolte popolari in Egitto e Tunisia, reclamano libertà, giustizia sociale, democrazia e diritti umani.
Manifestazione parallela si è svolta a Betlemme e a Nazareth. Manifestazioni precedenti sono state organizzate da attivisti palestinesi a Tel Aviv, Ramallah e Gaza.

L'insurrezione d'Egitto e le sue implicazioni per la Palestina

di Ali Abunimah *

Siamo nel bel mezzo di un terremoto politico nel mondo arabo e la terra non ha ancora smesso di tremare. Azzardare previsioni quando gli eventi sono così mutevoli è rischioso, ma non c'è dubbio che la rivolta in Egitto - comunque si concluderà - avrà un impatto radicale in tutta la regione e nella stessa Palestina.

Boicottiamo l’economia di guerra e di apartheid dello stato di Israele



SABATO 12 FEBBRAIO 2011, alle ore 14.00 
INIZIATIVA NAZIONALE A LIVORNO 
AL TERMINAL PASSEGGERI DI FRONTE A PIAZZA DEL LUOGO PIO
PORTO CHE OGNI MESE VEDE APPRODARE DECINE DI NAVI MERCANTILI ISRAELIANE


La lista delle compagnie italiane che commerciano con le compagnie e lo Stato di Israele


Un grave errore da correggere

L’ unica cosa peggiore dell’ingiustizia è il tentativo di mascherarla.

di Rifat Odeh Kassis

Questa è stata la mia prima reazione ad un articolo pubblicato su Zenit.com: “ Il Rabbino visita Benedetto XVI”, che descrive l’incontro tra il Papa ed il Rabbino Shlomo Riskin ( capo rabbino dell’insediamento illegale di Efrat, Cisgiordania ), avvenuto per ‘informare’ Sua Santità del lavoro del Centro per la reciproca Comprensione e Cooperazione tra Ebrei e Cristiani (CJCUC). Tra gli obiettivi di questo Centro ci sono sia quello di mettere in collegamento cristiani ed ebrei, dirigenti religiosi e membri di queste comunità religiose in “ dialogo”, che di trovare modi per alleviare la povertà dei cristiani di Terra Santa.

Gaza: Buffer Zone?

Un comunicato delle forze di occupazione

di Silvia Todeschini

Dalla fine di dicembre i casi di civili assassinati dalle forze di occupazione israeliane si sono intensificati. Prima di questo periodo erano frequenti i casi di persone colpite da proiettili alle gambe, con le ossa maciullate, ma ancora vive. Esiste un comunicato, rilasciato dall'entità sionista, in cui si dichiara che qualunque civile presente nella buffer zone viene considerato come copertura per i combattenti palestinesi.

Gerusalemme est: arrivano i pastori belgi a difesa dei coloni

La moda attuale dei coloni di Sheikh Jarrah è comprare un cane da difesa, per proteggere le abitazioni sottratte alle famiglie palestinesi. Dietro il business c'è un'organizzazione religiosa della destra nazionalista

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