“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 26 settembre 2010

"I palestinesi partecipano ai negoziati sotto pressione"

Una intervista del quotidiano basco "Gara" a Meir Hirsh *

di Alberto PRADILLA
Al rabbino Meir Hirsh nessuno può dire che è un «ebreo che odia se stesso», come l’establishment israeliana è solita bollare chi si oppone all’occupazione della Palestina. Nato a Brooklyn ma emigrato a Gerusalemme all’età di un anno, Hirsh è un rabbino ortodosso che si definisce rappresentante del «vero giudaismo». Per lui, un ebreo è «chi segue i dettami della Torah che ci furono tramandati nel Sinai 3.000 anni fa». Tutto ciò che esula da questo, ne è fuori.

Gli Ebrei in Iran stanno meglio dei Palestinese sotto il tallone di ferro sionista dello stato d'Israele. Vivere nella dignità con i benefici della cittadinanza

di Mike Whitney

25 000 Ebrei vivono in Iran. È la più grande popolazione ebraica nel Medio Oriente fuori da Israele. Gli Ebrei iraniani non sono perseguitati, né subiscono abusi da parte dello stato, anzi, sono protetti dalla Costituzione iraniana. Sono liberi di praticare la loro religione e di votare alle elezioni. Non vengono fermati e perquisiti ai posti di blocco, non vengono brutalizzati da un esercito di occupazione, e non vengono ammassati in una colonia penale densamente popolata (Gaza) dove vengono privati dei loro mezzi di sussistenza di base. Gli Ebrei iraniani vivono nella dignità e godono dei diritti della cittadinanza.

Il riconoscimento di Israele come stato ebraico da parte dei Palestinesi. Perché ?

di Monzer Zimmo *
Perché Benjamin Netanyahu, Avigdor Lieberman e altri leader sionisti insistono nel dire che “senza il riconoscimento da parte dei Palestinesi che Israele è lo stato del Popolo Ebraico, non ci sarà la pace”? Si sono autoproclamati tali. Godono del sostegno di molte nazioni europee nonché di Stati Uniti, Canada, Australia e molti altri paesi nel mondo che non hanno alcun problema a descrivere lo stato di Israele in quei termini.

sabato 25 settembre 2010

ONU: raid su Freedom Flottilla “brutale

Le uccisioni dei 9 civili sulla Mavi Marmara sono paragonibili alle “esecuzioni sommarie”: denunciano gli esperti ONU nel rapporto di 56 pagine che indaga sul sanguinoso assalto al convoglio umanitario.

Ramallah 23 settembre 2010 red Nena News – E’ stato presentato ieri il rapporto redatto dai tre esperti del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, per indagare sul sanguinoso attacco della marina militare israeliana al convoglio umanitario della Freedom Flotilla, attacco che all’alba del 31 maggio scorso ha causato la morte di 9 persone (8 di nazionalita’ turca e un turco-americano) e il ferimento di molti altri civili, sulla Mavi Marmara e sulle altre 5 imbarcazioni che componevano il convoglio.

Nucleare: AIEA respinge mozione araba

Con 51 voti contrari contro 46 favorevoli, la conferenza annuale dell’Aiea ha detto «no» alla risoluzione che chiedeva l’adesione al Trattato di non proliferazione nucleare a Israele, unico paese nel Vicino Oriente a possedere la bomba atomica
Vienna, 24 settembre 2010, Nena News – Alla fine hanno vinto Israele e gli Stati Uniti. I 151 membri dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) hanno respinto con 51 voti contrari contro 46, la mozione presentata dai paesi arabi che chiedeva allo Stato ebraico l’adesione al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) e l’apertura dei suoi impianti atomici alle ispezioni internazionali. Israele è l’unico paese del Medio Oriente a possedere la bomba atomica (tra le 100 e le 200 testate secondo gli esperti), sebbene non lo abbia mai riconosciuto apertamente. Tel Aviv mantiene la cosiddetta «ambiguità nucleare», non ha mai negato nè ammesso di possedere ordigni atomici, limitandosi a dichiarare che non userà mai per primo l’arma nucleare.

venerdì 24 settembre 2010

Liberate Ahmad Sa’adat! Agite contro l'isolamento dei prigionieri palestinesi!

Giorni per azioni a livello internazionale

OTTOBRE 5-15, 2010



http://www.israeli-occupation.org/2010-09-07/take-action-against-isolation-free-ahmad-saadat/

http://freeahmadsaadat.org/
E' prevista una nuova udienza per il leader politico palestinese Ahmad Sa’adat a metà ottobre. Sarà l'occasione di protestare contro il suo isolamento e contro quello di tutti i prigionieri politici palestinesi. Scrivete lettere di protesta ed organizzate azioni di protesta nel periodo che va dal 5 al 15 ottobre 2010 in sostegno dei prigionieri politici palestinesi e della loro lotta per la libertà, richiedete la fine del loro isolamento!

martedì 14 settembre 2010

DEPUTATA PALESTINESE MALATA DI CANCRO. MA ISRAELE NON LA FA USCIRE

di Michele Giorgio
Il Manifesto, 9 Settembre 2010
OCCUPAZIONE ISRAELIANA

Un detenuto palestinese in carcere in Israele ha diritto alle cure mediche, un membro del parlamento palestinese nemmeno a quelle. Khalida Jarrar, del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), ha scoperto che essere una deputata può rivelarsi una condizione persino peggiore di quella di un prigioniero politico quando si vive sotto occupazione straniera.
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