“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 28 agosto 2008

Rompiamo l'assedio a Gaza

Nel pomeriggio del 23 agosto le due imbarcazioni Free Gaza e Liberty sono sbarcate a Gaza con a bordo 44 attivisti, di 16/17 diverse nazionalità; tra loro due “nonnine”: una suora di 81 anni ed una sopravvissuta all’olocausto di 84 anni; Jeff Halper, israeliano da anni attivo contro le demolizioni delle case palestinesi da parte di Israele (Jeff Halper è presidente della ICAHD - Israeli Committee against House demolition, http://www.icahd.org/eng/) e molto critico contro la politica israeliana di occupazione e distruzione dei territori; Lauren Booth, cognata di Tony Blair; Vittorio Arrigoni, unico italiano.

Il 26 agosto la Free Gaza,ha scortato sei pescherecci palestinesi consentendogli di allontanarsi fino a una distanza dalla costa di 10 miglia nautiche, Israele impone come limite 6 miglia ai pescatori palestinesi. Negli ultimi anni 14 pescatori sono stati uccisi e una settantina sono stati arrestati dalle motovedette israeliane. “Fino all'inizio dell'Intifada, nel 2000, i pescatori di Gaza potevano allontanarsi fino a 12 miglia nautiche - una distanza comunque inferiore alle 20 miglia stabilita dagli accordi di Oslo - e riuscivano a pescare anche 3mila tonnellate di pesce ogni anno. Oggi questo settore è moribondo, come ha denunciato anche la vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini. Lo scorso anno sono state pescate appena 500 tonnellate di pesce e dei 3.500 pescatori solo 700 sono ancora impiegati in un settore che prima dava lavoro a migliaia di persone. A ciò si aggiunge la penuria di carburante - frutto dell'embargo israeliano - che ha costretto i pescatori a ricorrere ai trucchi più fantasiosi, come usare l'olio da cucina usato invece della nafta, per poter uscire in mare.” (M. Giorgio, Il Manifesto - 26 agosto). “Il blocco navale israeliano è illegale, i palestinesi hanno il diritto di usare le loro acque per scopi pacifici. Penso all'arrivo a Gaza di navi cariche di aiuti per la popolazione palestinese e all'avvio di un traffico commerciale. Certo, Israele fa le sue minacce ma non può aprire il fuoco su navi che portano cibo e medicinali ai palestinesi e non mettono in alcun modo a rischio la sua sicurezza. Chi ha intenzioni pacifiche può e deve osare”, afferma Lauren Booth in un’intervista di M. Giorgio (Il Manifesto del 26 agosto).

Gli attivisti intendono ripartire per Cipro con dieci studenti palestinesi ammessi ad università straniere, a cui Israele rifiuta il permesso di partire. I pacifisti si attendono di essere fermati dalla Marina militare israeliana. Lo Stato ebraico oggi ha peraltro fatto sapere che nei prossimi giorni intende compiere manovre militari in acque internazionali vicine alle acque territoriali di Gaza.

Intanto Jeff Halper, ha tentato di tornare a Gerusalemme attraverso il valico di Erez, tra Gaza e Israele, e dopo aver atteso circa due ore sul versante palestinese del terminal, e' stato autorizzato ad entrare nello Stato ebraico. Subito dopo e' stato portato alla stazione di polizia di Sderot dove e' stato interrogato per circa un'ora prima di essere rilasciato. La notizia di oggi è che Jeff Halper è stato arrestato, la portavoce della polizia ha diramato questa comunicazione: "Jeff Halper è stato arrestato al passaggio di Eretz, in quanto era sulla nave per rompere l’assedio ed è entrato nella Striscia di Gaza dal mare, violando le leggi israeliane. Ha anche violato quelle che vietano ai cittadini ebrei di entrare nella Striscia". Una legge dello Stato ebraico vieta categoricamente l'ingresso di cittadini israeliani nei territori autonomi palestinesi.

website della missione: www.freegaza.org

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