“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

venerdì 28 novembre 2008

VICINE ALLE DONNE PALESTINESI PERCHE’ LA LOTTA DELLE DONNE E’ UNA SOLA LOTTA !

Il 29 novembre è la giornata internazionale dei rifugiati palestinesi. La condizione dei profughi palestinesi vede le donne pagare il prezzo più alto.


E’ importante denunciare il fatto che i 60 anni di occupazione israeliana siano ulteriormente aggravati dal blocco finanziario internazionale decretato contro Gaza e gli stessi crimini di guerra quotidianamente commessi dagli israeliani nei Territori palestinesi colpiscano soprattutto le fasce più deboli della popolazione civile palestinese, e in primo luogo le donne e i bambini. Dall'inizio del 2006 l'esercito israeliano ha ucciso centinaia di donne; a volte si tratta di ragazzine che non hanno avuto il tempo di diventare donne, come Da'ha Abed al-Kadr, 14 anni, uccisa dai soldatini di Tsahal il 19 dicembre 2006 perché si era avvicinata troppo al muro di "sicurezza" israeliano, o come 'Abir Bassam 'Abd Rabo 'Aramin, 10 anni, ferita alla testa il 16 gennaio dello stesso anno mentre stava andando a comprare delle caramelle in un negozio vicino alla sua scuola, e morta qualche giorno dopo. Donne che cadono, vittime innocenti durante tentativi di arresto di resistenti palestinesi, donne che muoiono abbattute durante le manifestazioni oppure perché costrette a partorire ai posti di blocco israeliani. Le donne palestinesi sono sempre state in prima fila nella lotta del loro popolo, e hanno pagato un tributo altissimo; migliaia sono le prigioniere di tutte le età rinchiuse nelle carceri israeliane. Le donne di Palestina combattono in silenzio anche la battaglia contro il regresso culturale della società palestinese, soffocata da una occupazione che si è accanita distruggendo sistematicamente le infrastrutture della società palestinese; le scuole, gli asili nido, gli ospedali ed i consultori sono tra gli obiettivi preferiti della strategia sionista. Lo strangolamento dell’economia colpisce in profondo la società e colpisce duramente la condizione sociale della donna.

Ci sentiamo vicine alle donne palestinesi: le abbiamo conosciute e apprezzate come protagoniste della lotta di liberazione nazionale e in prima fila nella lotta di emancipazione femminile.

Il 29 novembre è quindi anche l’occasione per stringerci alle nostre sorelle e compagne palestinesi e ricordare queste tra le altre migliaia di vittime innocenti di una violenza cieca e bestiale; chiediamo alla comunità internazionale di mettere fine a un ingiusto e assurdo boicottaggio economico ai danni di una popolazione oppressa e massacrata e, soprattutto, di condannare ed imporre severe sanzioni a carico di Israele, responsabile di sabotare ogni sforzo sulla strada della pace e di commettere quotidiani crimini di guerra e violazioni del diritto umanitario!


Le donne della campagna 2008 anno della Palestina

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