“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 3 dicembre 2009

report forum palestina

Report del convegno sul sionismo

Il convegno del 28 e 29 novembre sul sionismo, ha segnato indubbiamente un passo in avanti nel dibattito e nell’analisi di un progetto coloniale che – come indicato nel titolo dell’iniziativa – rappresenta un ostacolo per una pace in Medio Oriente fondata sulla giustizia.

La quantità e qualità sia dei partecipanti che della discussione sul sionismo – che pure ha evidenziato punti di vista diversi – ha fatto sì che un tabù pervicace nel dibattito della sinistra e dei movimenti sulla questione palestinese venisse finalmente rotto e ricondotto nei termini corretti dell’analisi e della lotta politica.

La scommessa non era affatto facile e non solo per i tentativi di criminalizzazione e strumentalizzazione da parte dei sostenitori del progetto della Grande Israele ma anche perché in tutti questi anni ha prevalso – a sinistra – una sorta di autocensura nella discussione sulla natura e il progetto del sionismo che si è resa via via complice dell’equidistanza tra gli occupanti e gli occupati in Palestina.

Nella giornata di sabato, aperta da un ricordo di Gustavo Pasquali del combattente del Ghetto di Varsavia e militante antisionista Marek Edellman morto il 2 ottobre, ci sono state le relazioni e gli interventi di Mila Pernice, Kutaiba Yunis, Myriam Marino, Jeff Halper, Cinzia Nachira, Stefania Limiti, Vera Pegna. Nel pomeriggio sono intervenuti Wasim Dahmash, Giorgio Forti, Paola Canarutto, Michele Giorgio, Bassam Saleh, Alfredo Tradardi, Sergio Cararo, Fawzi Ismail, un compagno del collettivo autorganizzato universitario di Napoli. La domenica mattina sono intervenuti Shoukri Hroub che ha ricordato il compagno palestinese Khaled Hussein morto recentemente nelle carceri italiane, Diana Carminati, Silvano Falessi, Nicholas Shashani, Martina Pignatti, Stefania Costantini, un compagno palestinese di Gaza, Franco Grisolia, Germano Monti. Le conclusioni sono state tirate da Marco Benevento.

Per diversi motivi non hanno potuto partecipare alcuni relatori come Giorgio Frankel, Domenico Losurdo, Michelle Warshawski, Samir Al Qariouti. Altri due relatori, Mohammed Mohareb e Maurizio Musolino sono stati colpiti da un grave e improvviso lutto ed a loro in apertura è andato il saluto solidale del Forum Palestina a nome di tutto il convegno. I relatori assenti hanno comunque assicurato che invieranno il loro contributo scritto per la pubblicazione degli atti.

Le relazioni e gli interventi si sono integrati tra loro con molto equilibrio creando effettivamente le condizioni per un possibile intellettuale collettivo con le coordinate e la qualità per affrontare tutte le questioni – anche le più controverse – che la situazione mediorientale pone all’agenda politica nel nostro paese e a livello internazionale. Qualcuno ha osservato che la presenza di molti relatori e di molti interventi delle varie reti e associazioni ha sacrificato lo spazio per le domande agli ospiti.

In parte è vero ma in parte riteniamo che le dieci domande iniziali del convegno stesso potessero essere sufficienti ad aprire la discussione e che in qualche modo occorra anche cominciare ad evitare la “personalizzazione” degli eventi dando invece a tutti i relatori la stessa importanza.

Non possiamo negare che la discussione abbia avuto il suo punto di massima divergenza sulla valutazione del sionismo come progetto coloniale. Su questo come è noto ci sono analisi molto diverse anche nel campo di chi solidarizza con la lotta del popolo palestinese contro l’occupazione israeliana. L’idea del sionismo come esigenza di identità e autodeterminazione delle comunità ebraiche perseguitate in Europa (soprattutto in quella centro-orientale), a nostro avviso confligge apertamente con il progetto sionista che – seppur diventato reale solo con la nascita dello Stato di Israele e la Nakba palestinese – aveva nel suo progetto originario molti degli elementi del colonialismo europeo e dell’eurocentrismo. Possiamo dire che questo tema sarà sicuramente uno di quelli da sviluppare e approfondire nel prossimo convegno sul sionismo previsto per maggio 2010.

In tal senso la pubblicazione degli atti del convegno (che già annunciano un ponderoso ed interessantissimo volume) e la campagna di presentazione e dibattiti sulla pubblicazione in tutte le città dove sarà possibile realizzare incontri, servirà a portare il dibattito, l’analisi e la denuncia del sionismo dal campo della storia a quello della politica e dell’informazione.

I tentativi di criminalizzazione dell’antisionismo equiparandolo all’antiebraismo avranno adesso di fronte un ostacolo non irrilevante.

Dai due giorni di convegno è emersa una qualità politica nuova e interessante che si rivelerà utile a tutte le forze che si battono per una pace giusta in Palestina.

I prossimi impegni

In conclusione ringraziando tutte e tutti coloro che hanno contribuito o partecipato attivamente alla riuscita del convegno, vogliamo anche rammentare alcuni appuntamenti del nostro lavoro di solidarietà e informazione sulla lotta del popolo palestinese.

Innanzitutto la delegazione di massa che si recherà a Gaza per la “Gaza Freedom March” il prossimo 27 dicembre con l’obiettivo – come dice la convocazione – non solo di limitare la brutalità israeliana ma di contribuire a fermarla”. Sarà bene che tutte le città dove è attiva la nostra rete attivino un meccanismo di monitoraggio e di tempestività di iniziativa qualora la marcia dovesse incontrare problemi. A Roma ad esempio, è già prevista una iniziativa per il 10 dicembre che vedrà la lettura in piazza del Rapporto Goldstone. Altre iniziative sono previste a Napoli e Bologna nei prossimi giorni di dicembre.

In secondo luogo la prosecuzione della campagna BDS che rimane uno strumento efficace di pressione sulle autorità israeliane e di sostegno concreto alla resistenza del popolo palestinese. Vi ricordiamo a tale proposito che è stato attivato l’apposito sito www.boicottaisraele.it



Un augurio di buon lavoro



Il Forum Palestina

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