“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

sabato 7 maggio 2011

Boycott Vendola & SEL

Le dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola riportate nel comunicato stampa della Press Regione – Agenzia giornalistica e diffuse anche su un video disponibile su youtube, non possono essere sottovalutate e tantomeno ignorate da chi come noi si impegna da anni nel sostenere il maltrattato popolo palestinese e nel condannare l’occupazione e l’apartheid del governo sionista israeliano.

Il tentativo maldestro di coprire l’incontro con l’argomento del rapporto con la cultura ebraica in occasione del festival in Puglia non basta a dissimulare la realtà di quelli che sono invece rapporti commerciali, economici, istituzionali stretti con lo Stato d’Israele attraverso l’incontro con uno dei suoi Rappresentanti, l’Ambasciatore Israeliano Ghideon Meir.

Gravi le affermazioni in cui si cita dalla retorica sionista degli albori dell’occupazione che Israele “ha trasformato aree desertiche in giardini”, dove sappiamo bene il deserto corrisponda ai villaggi e città palestinesi distrutti e cancellati dalle mappe durante la Naqba fin dal 1948, la pulizia etnica della Palestina, Raccontata dallo storico israeliano Ilan Pappè anche attraverso le testimonianze e i documenti storici di chi in quei villaggi ha vissuto e visto sterminare i propri familiari e gli abitanti: uomini, donne e bambini.

Ma Vendola non si ferma ai riferimenti del passato, e aggiunge che “Israele è un Paese che si confronta con il tema mondiale del governo del ciclo dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti con pratiche di avanguardia”. Lo sa Vendola che queste pratiche all’avanguardia consistono ad esempio nel furto dell’acqua al popolo palestinese assetato in Cisgiordania e Gaza del quale Israele utilizza l’80% delle risorse idriche, risorse sottratte anche alla Siria (alture del Golan)
ed al Libano (Fattorie di Sheeba)? Relativamente all’energia cosa può dirci Vendola della rapina perpetuata al popolo egiziano dal quale riceve il 40% del fabbisogno interno di gas al 25% del costo di mercato? O degli scarichi di liquami delle colonie sulle terre e villaggi palestinesi?

Vendola non condanna gli oltre 60 anni di occupazione israeliana, il regime di apartheid riconosciuto dal premio nobel per la pace sudafricano Desmond Tutu, la costruzione del muro e il furto delle terre, il costante ampliamento delle colonie israeliane, illegali secondo il diritto internazionale. Vendola non ricorda che decine di risoluzioni dell’Onu non rispettate da Israele e forse Vendola, ha dimenticato gli oltre 1.400 morti molti dei quali civili, oltre 400 i
bambini, massacrati dal “piombo fuso” israeliano tra il dicembre e il gennaio 2008/2009 in quella prigione a cielo aperto (ma sorvolato da caccia e droni) che è Gaza. Potrebbe Vendola andarsi a leggere il diario del massacro scritto da Vittorio Arrigoni, “Restiamo Umani”, testimonianza diretta dell’uso indiscrimano e massiccio di fosforo bianco contro civili inermi, di attacchi a scuole (compresa una scuola dell’ONU), moschee (oltre 60 quelle distrutte)ed ospedali, testimonianza delle azioni terroristiche israeliane che bombardavano gli edifici per poi aspettare l’arrivo dei soccorsi e dei giornalisti locali (alla stampa estera non era permesso entrare in quei giorni) per bombardare nuovamente e fare strage.

La Striscia di Gaza, luogo dove si è espressa alla massima potenza l’inumanità dello Stato d’Israele con il quale Vendola sta stringendo accordi, un milione e mezzo di persone costrette ad una punizione collettiva, sotto assedio dal 2006, per aver deciso democraticamente l’elezione del proprio governo.

Non una parola di condanna, non una parola neppure per gli 11.000 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, tra i quali centinaia di minori, prigionieri in larga parte detenuti amministrativi, senza processo e senza diritti.

Sarebbe ancora lunghissima la lista delle violazioni dei diritti umani e dei crimini di guerra perpetuate dallo Stato d’Israele con il quale invece, Vendola, l’uomo di sinistra, sta intessendo relazioni bilaterali che si intensificheranno con la sua visita in Israele. Da un leader politico della sinistra, noi ci aspettiamo come minimo coerenza ed integrità morale, doti di cui Vendola sembra privo, per questo proponiamo di inserire Nichi Vendola ed il suo partito nella lista di
Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, in quanto collaboratore dello Stato sionista d’Israele.

Associazione Zaatar Onlus

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