“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 12 aprile 2012

Una serata per Vik, ad un anno dall'uccisione di Vittorio Arrigoni

Sabato 14 aprile 2012 alle ore 21
presso il Teatro San Leonardo di via San Vitale 63
Mashi – Orme in Palestina presenta lo spettacolo teatrale

“Restiamo Umani
Urla e lacerazioni da Vittorio Arrigoni e dal popolo palestinese” 

Teatro di narrazione civile di Ultimo Teatro
Regia di Luca Privitera
Interpretato e musicato da Luca Privitera ed Elena Ferretti






Le parole di Restiamo Umani sono imbrattate di sangue, di fosforo bianco, di schegge esplosive, di barriere, di volti segnati dalla sofferenza, di mani distrutte dall'odio. E' una visione a frammenti che si articola come un "canto a due voci", attraverso immagini, parole, suoni e sensazioni apparentemente lontane ma legate tra loro da tutti quei messaggi che attraversano nella sua interezza la vita e la morte.

Note degli autori:
E' il racconto di un genocidio contemporaneo ed inimmaginabile. E' la storia di un popolo povero che vive da secoli nella terra promessa, armato di qualche sasso e di qualche martire contro un popolo che ha subito l'Eterna Diaspora, il Pogrom Zarista, i Campi di Sterminio Nazista e che oltre ad essere una delle potenze più forti nel mondo, utilizza sulla popolazione avversaria il secondo esercito più equipaggiato e preparato al mondo. Per questo crediamo che nella storia degli ultimi 70 anni tutti noi con la nostra politica, la nostra economica e con il nostro boicottare le verità, in un certo senso siamo stati allo stesso tempo complici e carnefici di tutto quello che è accaduto e continua ad accadere in Terra Santa. Per questo, nauseati da tutto questo, crediamo sia importante reputare le azioni di Israele "Crimini Contro l'Umanità". Basterebbe ascoltare le varie testimonianze di Vittorio, del Poeta Darwish (Combattente per la Libertà del Popolo Palestinese), degli Ebrei anti-sionisti e dei vari Palestinesi incontrati nel nostro cammino per rimanere colpiti da questa tragedia. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di realizzare e portare in giro uno spettacolo dove si parlasse dei fatti, denunciandone le colpe per la mancata risoluzione e gli interessi politico/economici nascosti, chiarendo i fatti rispetto alle informazioni ufficiali. Per noi questa resta un'atrocità senza senso. Dove le urla ed il dolore dell'umanità chiedono una reazione immediata che non può lasciare indifferenti. Ogni parola è scandita, ritmata, accentata per rendere viva l'immagine degli uomini, delle donne, dei bambini e della paura che resta imprigionata nei loro occhi. Nonostante la tematica e quello che viene detto sia lacerante, la fruizione è alla portata anche di uditori adolescenti Tutto questo nella speranza che la conoscenza e la diffusione possa far cessare il conflitto e permettere un domani un mondo dove poter Restare Umani.

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