“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

mercoledì 17 dicembre 2008

Da Folke a Falk: 60 anni di prepotenza e terrore

Il 17 settembre 1948 il conte Folke Bernadotte era assassinato dal Lehi (formazione armata sionista di estrema destra). Lo svedese Folke Bernadotte il 20 maggio 1948 fu nominato dalle Nazioni Unite mediatore speciale per la Palestina con l'incarico di studiare una soluzione negoziata al conflitto. Bernadotte ebbe l' “imprudenza” di proporre, nel suo piano di spartizione, l'abbandono del territorio occupato dagli israeliani oltre i limiti previsti dall'Onu, l'internazionalizzazione di Gerusalemme e il ritorno dei profughi palestinesi alla loro Terra da cui erano stati brutalmente cacciati.
leggi il capitolo sul caso Bernadotte dal libro:
Fondazione Internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli, 1988. NAKBA - L’ESPULSIONE DEI PALESTINESI DALLA LORO TERRA. Edizioni Ripostes. (Volume disponibile presso la Biblioteca Amilcar Cabral – Bologna).

Nell'arco di 60 anni Israele ha ignorato con arroganza le numerose Risoluzioni ONU e quanto dichiarato dal Tribunale della Corte di Giustizia dell'Aja contro il Muro dell'Apartheid. Ora accusa D'Escoto di abusare della sua posizione per avere criticato Israele (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3639160,00.html) ed impedisce l'entrata all'inviato dell'ONU Richard Falk, peraltro ebreo:
dall'Unità del 15/12/2008
Territori palestinesi, Israele respinge un inviato Onu
Le autorità israeliane hanno negato l'ingresso all'inviato dell'Onu Richard Falk al suo arrivo in Israele, obbligandolo a salire su un aereo che lo ha portato fuori dal paese. Falk, un ebreo americano professore emerito dell'università di Princeton, è stato scelto in marzo come inviato speciale nei Territori palestinesi dal Consiglio dell'Onu per i diritti Umani, con un mandato di sei anni.
L'anno scorso, il professore aveva dichiarato che gli israeliani si comportavano con i palestinesi come i nazisti contro gli ebrei.
Quando Falk ha poi rifiutato di ritirare il paragone, il ministero degli Esteri israeliano ha avvertito che non gli sarebbe stato consentito l'ingresso nel Paese, lamentando inoltre che il suo mandato riguardava solo le violazioni dei diritti umani degli israeliani verso i palestinesi e non anche vice versa.
In passato Falk era potuto entrare in Israele come privato cittadino. Ma la situazione è ora diversa e il ministero degli Esteri ha oggi sottolineato che il professore «non è stato invitato da Israele, nè ha coordinato la visita con Israele come previsto dai regolamenti dell'Onu». Inoltre, dal punto di vista israeliano non è considerato un inviato «obiettivo» dato il paragone con i nazisti.
Falk aveva in programma una serie d'incontri a Ramallah. Il suo predecessore, il sudafricano John Dugard , aveva paragonato la situazione dei palestinesi a quella dell'apartheid.
http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=74257

http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20081216/pagina/09/pezzo/237374/

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