“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

mercoledì 22 aprile 2009

Vertice Mediterraneo e ONU: “No a nuove colonie israeliane in Palestina”

di Marco Santopadre*

Nel giorno in cui il mondo si concentrava sulle polemiche intorno alla Conferenza dell’ONU di Ginevra contro il razzismo, boicottata da Israele e dai suoi alleati, due diverse denunce del colonialismo israeliano hanno riportato l’attenzione sulle condizioni del popolo palestinese.

Porre fine alla costruzione di insediamenti coloniali israeliani in Cisgiordania per far ripartire il processo di pace in Medio Oriente: è questo uno dei punti più significativi della Dichiarazione di Cordova, la città spagnola dove si è conclusa ieri la VII riunione dei ministri degli Esteri del Mediterraneo occidentale. “I ministri – si legge nel documento – ribadiscono l’esigenza di un congelamento completo e immediato delle attività di colonizzazione contrarie al diritto internazionale… in tutti i territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est”. Un assunto fatto proprio dal ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos che ha presieduto l’incontro insieme al collega marocchino Tayyeb Fassi-Fihri: “I nostri paesi - ha detto Moratinos – lanciano un appello urgente per garantire e rendere possibile la soluzione di due stati, Israele e Palestina, che vivano in pace e sicurezza”. Una prospettiva, quella dei due stati, rigettata apertamente dal nuovo governo di Tel Aviv ormai su posizioni esplicitamente oltranziste. Co-presieduto da Marocco e Spagna, il vertice si è inoltre concentrato sulle prospettive delle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo e sulla possibilità di rendere più concreto il progetto di una Unione del Mediterraneo lanciato lo scorso luglio a Parigi in antagonismo con il progetto del ‘Grande Medio Oriente’ caro a Washington e basato invece sul ruolo centrale di Tel Aviv e dei governi di Egitto e Giordania. A Cordova erano rappresentati Marocco, Mauritania, Algeria, Tunisia e Libia per l’Africa, Spagna, Portogallo, Francia, Italia e Malta per l’Europa.

La necessità di giungere in tempi brevi a una pace tra palestinesi e israeliani - e in tutto il Medio oriente - è stata ribadita anche in una relazione di Lynn Pascoe, Segretario generale aggiunto per gli affari politici, al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Facendo riferimento all’ultima vasta operazione militare israeliana, che tra Dicembre e Gennaio scorsi ha causato la morte di oltre 1400 abitanti della Striscia di Gaza, in gran parte civili, Pascoe ha passato in rassegna i numerosi aspetti di una situazione che invece di procedere nella direzione di una pace definitiva e giusta sembra complicare ulteriormente un quadro già molto complesso. Pascoe ha in particolare sottolineato che la costruzione israeliana di unità abitative, strade e altre infrastrutture in Cisgiordania sta creando ulteriori ostacoli alla possibilità di avere in futuro uno stato palestinese territorialmente contiguo. Il diplomatico ha puntato il dito anche contro il proseguimento del blocco dei confini attuato da Tel Aviv ai danni della Striscia di Gaza – dal 2007 controllata da Hamas – e contro le incursioni aeree israeliane tuttora in corso.

*Radio Città Aperta

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