“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

venerdì 1 maggio 2009

Tranquilli!! I contractors israeliani vigilano sulla vostra crociera...e i vostri viaggi in città

Domenico Pellegrino, Direttore generale della MSC crociere - a cui appartiene la nave "Melody" che ha recentemente subito il tentativo di abbordaggio da parte dei pirati davanti al Corno d'Africa - ha spiegato che la nave è riuscita a fronteggiare l'attacco dei pirati grazie all'intervento di personale addestrato alla sicurezza di origine israeliana. «Noi scegliamo gli israeliani perchè sono i migliori. E ieri ne abbiamo avuto la dimostrazione - ha detto Pellegrino. La MSC è l'unica compagnia di navigazione dedicata al mercato delle crociere ad essere ancora interamente di proprietà italiana, e annovera oggi una flotta di otto navi: MSC Armonia, MSC Lirica, MSC Melody, MSC Monterey, MSC Musica, MSC Opera, MSC Rhapsody, MSC Symphony, MSC Orchestra e tre in costruzione: MSC Fantasia, MSC Splendida e MSC Poesia. Nel 2001 la compagnia partenopea ha iniziato un programma di rinnovamento e potenziamento della propria flotta, firmando un contratto con i cantieri francesi Chantier de l'Atlantique per la realizzazione di nuove unità.

Sui blog che hanno riportato la notizia dello sventato abbordaggio abbiamo potuto leggere commenti entusiastici ed alcuni anche di tipo razzista (contro i somali, neanche contro i pirati). Il fatto in sè ha un suo lato oggettivo - la presenza di uomini addetti alla sicurezza a bordo ha sventato un abbordaggio da parte dei pirati - ma non possiamo negare che sapere che sulle navi da crociera della MSC la sicurezza è affidata a contractors israeliani rafforza l'idea che quel tipo di vacanza non ci fa affatto sognare. Per chi può o vuole permettersi di partire in crociera diamo comunque un consiglio: non mettetevi una kefiah...hai visto mai!! Per saperne di più date un'occhiata all'articolo qui di seguito pubblicato da un sito specializzato sulla navigazione.

Ecco chi sono le guardie a bordo delle navi
Occorre aver compiuto un servizio militare completo di tre anni in una unità combattente di Tsahal (le forze armate di Israele) per poter cercare impiego in una delle società israeliane che offrono protezione alle navi civili. Sul mercato c’è crescente richiesta di personale ma le condizioni di lavoro non sembrano facili. Occorre infatti essere molto resistenti sia fisicamente sia psicologicamente: in particolare occorre essere disposti a restare lontani da Israele anche per un anno intero.
Agli interessati viene richiesta una buona conoscenza dell’inglese; il possesso di un altro passaporto - oltre a quello israeliano - è considerato un vantaggio. Fra i giovani israeliani di età compresa fra 21-28 anni il lavoro sulle navi non è dunque particolarmente ambito: preferiscono invece la protezione di aerei, ambasciate, o di altre istituzioni. Un piccolo spaccato sulle attività di protezione elaborate in Israele per la protezione delle sue navi si è avuto il 4 aprile scorso quanto pirati somali hanno attaccato una nave della compagnia Zim, la Africa Star, 700 chilometri a est della Somalia. L’assalto è iniziato con raffiche di arma automatica da parte dei pirati, che non hanno provocato vittime. I pirati, che erano a bordo di imbarcazioni piccole e relativamente veloci, hanno quindi tentato di salire sulla nave, ma sono rimasti impigliati in fili spinati tesi all’esterno. Non risulta che dalla nave israeliana siano partiti colpi di arma da fuoco. Via radio è stato invece chiesto il soccorso di un aereo militare britannico il cui intervento è stato sufficiente a dissuadere gli attaccanti, dopo che per ore avevano dato l’inseguimento alla nave israeliana.
L’episodio ha destato in Israele alcune polemiche. Alcuni si sono stupiti che il personale di sorveglianza della nave non abbia aperto il fuoco, cosa che fa pensare che non disponesse di armi. Altri hanno sostenuto che una maggiore utilizzazione di aerei senza pilota nelle vicinanze delle principali rotte di navigazione potrebbe contribuire a sventare in anticipo episodi del genere. La protezione delle navi commerciali e passeggeri israeliane è diventata una priorità negli ultimi anni, per la minaccia rappresentata sia da cellule di al Qaida sia dagli Hezbollah libanesi, che secondo i servizi di sicurezza israeliani cercano di vendicare la uccisione del loro comandante militare Imad Mughniyeh, avvenuta un anno fa a Damasco. Secondo la stampa israeliana, lo Shin Bet (servizio di sicurezza interno) provvede ad aggiornare di volta in volta i comandanti delle imbarcazioni israeliane delle minacce più o meno concrete che si profilano nei loro confronti.
(fonte: http://shippingonline.ilsecoloxix.it/rubriche/politiche_marittime/view.php?DIR=/rubriche/politiche_marittime/documenti/2009/04/26/&CODE=dc033eea-3271-11de-87e3-0003badbebe4)

Ma cercando cercando, abbiamo scoperto che anche la "sicurezza" della metropolitana di Milano e di Napoli è stata affidata ad una società israeliana esperta nel settore.

Italia: Ferrovie Nord Milano; Metronapoli; Metrocampania; Circumvesuviana, SEPSA. Per ciascuna di queste cinque società è stata realizzata una approfondita valutazione ambientale per definire la natura e il livello dei rischi connessi ai danneggiamenti dei mezzi alla sicurezza delle infrastrutture ed alle azioni terroristiche; Metronapoli e FNM hanno esteso l'incarico a GTeam Security (una società di security israeliana, NdR) comprendendo in esso anche lo sviluppo di un programma formativo di approccio e sensibilizzazione alla sicurezza per tutti i livelli gerarchici del personale, la revisione delle procedure esistenti e la predisposizione di quelle nuove oltre alla preparazione di un "Master Plan". (fonte: http://www.formazioneseaf.it/GTeam_Security_Profilo.php)

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