“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 12 luglio 2009

La Lobby israeliana e il Muro

Lettera al Sole24ore

Sig. Direttore,
negli Stati Uniti esiste, alla luce del sole, una potente lobby
israeliana, il cui rappresentante principale è l’Aipac, che influenza
l’elezione del Presidente e la politica estera medio-orientale, sempre
di incondizionato appoggio allo Stato israeliano e tra le cause
dell’aumento del terrorismo e del risentimento delle popolazioni arabe
e musulmane nei confronti degli Stati Uniti, secondo quanto scrivono
nel documentato libro ‘La Israel Lobby’, J.J.Mearscheimer e S.M.Walt.
E in Italia, in Europa ? Se ne parla poco ma anche qui c’è una lobby
israeliana, costituita dalle Ambasciate, dalle autorità religiose,
dalle Associazioni di amicizia con Israele, dalla maggioranza della
diaspora ebraica ma non tutta, perchè c’è una parte coraggiosa ed
ammirevole, rappresentata principalmente in Italia dalla Rete-ECO ed
in Europa da EJJP, fortemente critica nei confronti dei governi
israeliani. Ci sono poi giornalisti, intellettuali, uomini politici di
sinistra timorosi dell’accusa di antisemitismo, e di destra che,
sostituendo il nemico ebreo con il musulmano, sostengono Israele in
quanto baluardo occidentale nel mondo arabo.
L’esistenza di queste lobby è dimostrata dal fatto che lettere come
questa o comunque critiche nei confronti di Israele non vengono
pubblicate o, quando ciò accade, sono stigmatizzate come ‘segni di
antisemitismo’. E ciò non riguarda solo i comuni cittadini, come il
sottoscritto, ma anche quei, pochi, giornalisti ed intellettuali che
osano criticare la politica dello Stato israeliano. Per Annozero di
M.Santoro su Gaza protestò l’ambasciatore Gideon Meir, Sergio Romano è
sempre contestato, quando esprime opinioni critiche, da lettori dal
cognome ebraico, Barbara Spinelli per aver scritto che il
bombardamento di Gaza era evitabile è stata accusata di mentire e di
aver scritto un articolo di bassa propaganda da Emanuel Segre,
vice-presidente Associazione Italia-Israele, i giornalisti di El Pais,
Miguel Munoz, Maruja Torres e Josè Millas, per aver documentato i
crimini di guerra israeliani, sono stati accusati di antisemitismo
dall’ambasciatore in Spagna, Raphael Schultz. E sui giornali ed in Tv,
non trovano spazio importanti opinioni e testimonianze di veri
pacifisti israeliani come Ilan Pappe, Michel Warschawski, Yitzhak
Laor, Aaron Shabtai, che sostengono, insieme a tutta la società civile
palestinese, un boicottaggio internazionale contro le istituzioni
accademiche, economiche e politiche di Israele, come era stato fatto
per il Sud Africa, noto come campagna BDS.
Solo grazie a queste lobby ed alla complicità occidentale, Israele ha
potuto attuare, fin dal 1948, una politica di apartheid, di ‘transfer’
e di sottrazione della terra, per cui i cittadini israeliani musulmani
e cattolici non hanno gli stessi diritti degli ebrei e lo Stato
israeliano, con le colonie, oggi si estende sul 88% della Palestina
storica. Ed Israele è l’unico Stato che può permettersi impunemente di
bombardare una popolazione , uccidendo oltre 300 bambini, usando bombe
al fosforo e Dime, continuando poi un assedio che tiene in prigione,
affama ed asseta 1.500.000 di persone, senza ottemperare a nessuna
delle innumerevoli risoluzioni dell’Onu e neppure alla sentenza della
Corte Internazionale di Giustizia. Il 9 luglio saranno passati 5 anni
da quella sentenza che stabiliva l’illegalità del Muro e ne decideva
la demolizione ed il risarcimento dei danni, ma il Muro è ancora là,
Israele prosegue nella costruzione e nel frattempo ha ucciso 16
manifestanti pacifici e ne ha feriti ed arrestati centinaia,
dimostrando che ai palestinesi non è permessa neanche la protesta
pacifica.
Un pacifista ebreo, mi pare M.Warschawski, ha scritto queste parole
che richiederebbero più attenzione : “ Verrà il tempo in cui i
responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il
conflitto israelo-palestinese ed altri conflitti in questo passaggio
d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli
uomini e della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in
occidente hanno scelto la viltà, il silenzio e l’opportunismo”.
Cordiali saluti

Ireo Bono

Piazza Saffi 2/11- Savona
ireobono@gmail.com

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