“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

mercoledì 22 luglio 2009

NABLUS, DOPO LE DEMOLIZIONI IN TRE AVAMPOSTI

di Michelangelo Cocco
I coloni incendiano 2mila ulivi palestinesi
Con un'azione eclatante nell'area di Nablus (nel nord della Cisgiordania) i coloni ieri hanno ricordato al mondo che nei Territori palestinesi occupati non vigono le Convenzioni di Ginevra ma una sorta di legge della giungla che permette agli occupanti di fare qualsiasi cosa al popolo colonizzato. Senza essere contrastati dai militari, una decina di settler a cavallo ha incendiato tra 1.500 e 2.000 ulivi di proprietà di agricoltori palestinesi nelle campagne attorno a Yitzhar, un insediamento abitato da 500 settler, per la maggior parte ebrei ortodossi immigrati dagli Stati Uniti. Gli ulivi rappresentano la principale fonte di sostentamento per molti contadini palestinesi e un albero inizia a dare i primi frutti dieci anni dopo essere stato piantato. Con l'assalto di ieri, che ha causato anche devastazioni di automobili e il ferimento di un paio di palestinesi, i coloni hanno inteso dare una dimostrazione di forza dopo che in mattinata l'esercito israeliano aveva demolito alcune strutture negli avamposti di Mitzpe Danni, Nofei Yarden e Adei Ad (nella foto AP) senza tuttavia smantellarli. Gli avamposti - un centinaio in tutta la Cisgiordania - sono delle micro-colonie (spesso solo qualche tenda o caravan) illegali anche per la legge israeliana e che assieme alle 120 colonie vere e proprie pregiudicano la nascita di uno Stato palestinese. Israele si è impegnato formalmente a smantellarli sottoscrivendo nel 2003 la Road map, il piano di pace elaborato da Stati Uniti, Unione europea, Russia e Nazioni Unite ma non ha finora dato seguito alle sue promesse. E ieri la radio militare ha reso noto che il governo di ultradestra presieduto da Netanyahu ha stanziato nuovi finanziamenti per i coloni. Secondo l'emittente oltre 15 milioni di euro andranno al dipartimento per gli insediamenti dell'Agenzia ebraica e un terzo della somma sarà destinato alla Cisgiordania e alla valle del Giordano. Un palestinese è morto a causa delle ferite che aveva riportato domenica, quando era stato colpito dai militari israeliani lungo la frontiera di Gaza perché non si era fermato all'alt intimatogli dai soldati.

il Manifesto del 21/07/2008

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