“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 21 aprile 2011

Gaza: bocca chiusa per chi poteva parlare


Tragico epilogo martedì nel campo profughi di Nusseirat, nella Striscia, dopo la caccia ai ricercati, sospettati di aver rapito e ucciso Vittorio Arrigoni. Il principale indiziato, il Giordano, si sarebbe suicidato.

Gaza City, 20 aprile 2011
A dare la notizia è stato il Ministero degli Interni di Hamas: due degli uomini sospettati per aver rapito e ucciso il volontario e attivista Vittorio Arigoni, sono morti martedì pomeriggio a Gaza, dopo essersi asserragliati in un’abitazione nella Striscia di Gaza, nel campo profughi di Nusseirat (campo dove vivono circa 60.000 profughi palestinesi del 1948). Il principale indiziato, Abdul- Rahman Al- Breizat, il Giordano, si sarebbe suicidato (alcune fonti e agenzie riportano che si sarebbe sparato) dopo aver lanciato una granata contro i suoi compagni. A seguito dell e ferite riportate, sarebbe morto anche un secondo uomo, Bilal-Al Umari.

Un terzo uomo invece Mohammed Nimir Selfiti sarebbe nelle mani delle forze di polizia di Hamas, che lo avrebbero arrestato, dopo aver circondato l’abitazione e dato un ultimatum ai miliziani. Durante il blitz, avviato già nelle prime ore del pomeriggio, le forze di sicurezza di Gaza avrebbero tentato di aprire trattative con gli uomini, i presunti appartenenti a quella che é stata definita sommariamente “una cellula impazzita” salafita. Ma non avendo ottenuto alcun risultato, la polizia di Hamas avrebbe poi deciso di intervenire; negli scontri a fuoco sarebbero rimasti feriti anche agenti della polizia di Hamas. Molti particolari della dinamica del blitz non sono chiari, così come non è chiara l’affiliazione dei due uomini uccisi; il Giordano (avrebbe cittadinanza giordana infatti), secondo quanto riportato da Arab Times, conosciuto anche come Mohammed Hassan, sarebbe stato un agente dei servizi giordani. L’unica certezza è che la morte di due potenziali testimoni, allontana amcora di più la possibilità di fare chiarezza su chi ha ucciso e perché Vittorio Arrigoni.

Lunedì il Ministro degli Interni di Hamas aveva diffuso e pubblicato sul sito della polizia le foto segnaletiche e i nomi dei 4 uomini (poi ripubblicate dalle agenzie stampa) identificati come i sospetti del brutale assassinio di Vittorio Arrigoni. Sui ricercati le autorità di Hamas avevano anche messo una taglia, una somma non specificata, per chi fosse in grado di fornire informazioni utili alle indagini e alla cattura dei presunti colpevoli. Il governo di Hamas non ha rilasciato alcun commento su come siano stati identificati i sospettati; nel frattempo i due ragazzi arrestati nei giorni precedenti, sono stati rilasciati perché non coinvolti. Le ipotesi, per ora solo ipotesi e nessuna certezza, sul perché Vittorio sia stato ucciso e su chi l’abbia ucciso, continuano ma soprattutto continuano ad affastellarsi i punti oscuri. Che i compagni di Vittorio a Gaza, ma anche ONG, associazioni e gruppi chiedono siano sciolti al più presto. Da più parti infatti, non ci si accontenta della versione dei fatti, avallata grossolanamente da subito anche dai media italiani, e cioé che il barbaro assassinio di Vittorio Arrigoni sia riconducibile solo e soltanto al gesto isolato di un gruppo jihadista salafita, fuori controllo, la cosidetta “cellula impazzita”, che nemmeno Hamas sarebbe in grado di controllare.

Ieri sera circa 200 persone hanno aprtecipato al Cairo, in Egitto, ad una fiaccolata in ricordo del giovane attivista e volontario, nei pressi dell’Ambasciata italiana, vicino al Garden City. Oggi alle 19.50 la salma di Vittorio arriverà all’aeroporto di Fiumicino, di Roma, al terminal Cargo City situato in piazza Caduti italiani di Bosnia del 1992. Dove ad attenderlo si sono già dati appuntamento centinaia di attivisti e amici, ONG e associazioni. Da lì sarà trasferito all’Ospedale Umberto I presso il reparto di Medicina Legale, in via Cesare de Lollis nel quartiere della capitale di S. Lorenzo. A partire dalle 21 invece, e per tutta la notte di andrà avanti una fiaccolata al piazzale del Verano, di fronte all’ospedale Umberto I.
I funerali sono previsti a Bulgiago in provincia di Lecco per domenica 24 alle 16.30 e molte associazioni e singoli da tutta Italia si stanno organizzando per essere presenti. Nena News

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