17 morti, tra i quali diversi civili, e decine di feriti palestinesi nei raid aerei e nei cannoneggiamenti su Gaza. All'orizzonte resta una nuova ampia offensiva militare israeliana
Gerusalemme 09 Aprile 2011, Nena NewsContinuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza e sale con il trascorrere delle ore il bilancio delle vittime. Da giovedì a oggi sono morti 17 palestinesi tra i quali diversi civili (uccisi ieri a Khan Yunis una madre e la figlia oltre ad un contadino). Decine i feriti. La scorsa notte un comandante militare di Hamas è stato ucciso assieme a altri due militanti del movimento islamico da un razzo sparato contro la sua automobile da un elicottero Apache. Mentre questa mattina un palestinese èstato ucciso da una raffica sparata da un carro armato israeliano.
Tel Aviv giustifica l’escalation con la “necessita’” di dare una risposta al razzo anticarro palestinese che giovedì ha colpito uno scuolabus nel sud di Israele (vicino al kibbutz di Sa’ad), ferendo tre persone, tra cui un ragazzo di 16 anni ora in gravi condizioni. Ma e’ da settimane che va avanti un botta-e-risposta tra le due parti. Le Brigate Al Qassam (braccio armato di Hamas) ha rivendicato il lancio del razzo contro lo scuolabus israeliano definendolo una risposta all’uccisione dei tre uomini del gruppo a Khan Younis, lo scorso 1 aprile, da parte dell’aviazione israeliana.
Il ministro della difesa Ehud Barak giovedì ha dato l’ordine alle Forze Armate di usare tutti i mezzi necessari ma da giorni era nell’aria una escalation di attacchi di ampia portata su Gaza, ipotesi confermata dal portavoce dell’esercito israeliano, Avichai Adrae, che ha detto all’agenzia di stampa palestinese Maan che sarebbero in corso “operazioni militari che possono precedere un raid di maggiore portata”. Le manovre fatte nei giorni passati, come l’installazione dell’Iron Dome, un sistema di intercettazione dei razzi, facevano presagire l’escalation già da martedì. L’Iron Dome (Cupola di Ferro) consiste in un sistema di difesa da razzi di diverso calibro, sviluppato da Israele grazie ai finanziamenti made in USA: a maggio del 2010 il presidente Usa Barack Obama infatti aveva chiesto e ottenuto dal Congresso lo stanziamento di 205 milioni di dollari per completare i test e lo sviluppo dell’Iron Dome, oltre ai 3 miliardi di dollari che Washington versa annualmente a Israele. Il sistema è stato inizialmente presentato come in grado di garantire un’ampia protezione dai razzi a media e breve gittata a città grandi e piccole e in grado di proteggere anche i civili; dichiarazioni dei vertici militari di Israele, poi diventate nel corso della fine del 2010, più caute ed incerte.
Giovedì sera il governo di Hamas aveva annunciato che tutte le fazioni si erano accordate per una tregua, alla quale Israele ha fatto seguire ulteriori bombardamenti sui tunnel a sud della Striscia in nottata. Secondo Tel Aviv il premier di Hamas Ismail Haniyeh non avrebbe alcun controllo sulla situazione a Gaza. Nena News
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