“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 11 gennaio 2009

L'opinione pubblica italiana comincia a voltare le spalle a Israele

Al superamento della soglia degli 800 morti per massacro qualcuno inizia a svegliarsi? Quante carneficine e quanto sangue sarà ancora necessario per aprire gli occhi e vedere le falsità mediatiche e politiche complici dell'assedio sul popolo palestinese e dell'ennesima strage?

Sondaggio
Italiani sempre più colpiti e coinvolti dalle vicende della guerra che ha incendiato la Striscia di Gaza. Lo certifica Renato Mannheimer, statistico e guru dei sondaggi di opinione, in un articolo sul "Corriere della Sera" di oggi che sottolinea come solo il 22% degli intervistati si dichiara più vicina agli israeliani che ai palestinesi. Lo sostengono soprattutto i maschi, i residenti al Nord e gli elettori del centrodestra. Ma le manifestazioni di simpatia per i palestinesi si collocano vicino a questi valori, toccando il 18% toccando quote molto elevate (31%) nell'elettorato di centrosinistra, nonostante la recente evoluzione in senso moderato di una parte della leadership di quest'area. Diminuisce anche significativamente la percentuale degli agnostici e aumenta quella che si dichiara "vicino ai palestinesi". Questi ultimi avrebbero raccolto consensi tra indecisi ed equidistanti, specie nell'ambito della sinistra. Tuttavia la netta maggioranza della popolazione, il 57%, continua a giudicare Hamas un movimento terrorista. In conclusione, scrive Mannheimer, pur prevalente, il carattere filo-israeliano della popolazione italiana sembra man mano erodersi a causa dei consensi che i palestinesi riescono a conquistare tra, chi solo qualche mese, fa si era dichiarato senza opinione.

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