“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

martedì 27 gennaio 2009

PERCHÉ ISRAELE HA NUOVAMENTE PERSO LA GUERRA

DIECI DOMANDE E DIECI RISPOSTE SULL’INVASIONE DELLA STRISCIA DI GAZA

Uno degli analisti più lucidi a proposito dell’attacco israeliano a Gaza si è dimostrato essere Loretta Napoleoni che il 14 gennaio sull’Unità ha scritto: “Israele procede nella sua operazione di ‘ripulitura’ della striscia di Gaza indifferente alle proteste del mondo. C’è una sola cosa di cui si preoccupa: il tempo”. Spiegava poi la Napoleoni che la guerra deve essere interrotta entro e non oltre il 21 gennaio perché quel giorno Obama sarà al posto di Bush e se il conflitto dovesse continuare dovrà dire la sua.
Una previsione quella di Loretta Napoleoni, azzeccata in pieno. Israele ha unilateralmente dichiarato la fine dell’attacco il 18 gennaio, appena tre giorni prima dell’effettivo insediamento del nuovo presidente americano.
Questa decisione israeliana spiega molte cose sul significato della sua violentissima aggressione a Gaza. E una su tutte: con la fine dell’era Bush non è così certo che Israele avrà sempre e comunque al suo fianco gli Stati Uniti. Almeno questo è l’auspicio del mondo civile.
Per meglio capire i 22 giorni di follia che hanno sconvolto una delle zone più povere e sovraffollate del pianeta ecco 10 domande 10 risposte.
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