“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 21 luglio 2008

Coloni aggrediscono i pastori, la polizia israeliana arresta i volontari

20 luglio 2008: Susya - Hebron, arrestata una volontaria italiana dell'associazione Zaatar (http://www.associazionezaatar.org/) insieme con altri 2 attivisti palestinesi e a 3 internazionali

"Gabriella, si trova dal 19 luglio in un villaggio di pastori, Susya, non lontano da Hebron e circondato da postazioni dell’esercito e da colonie. Alloggia con gli altri internazionali (un inglese e 2 svedesi) nelle tende, esattamente come i pastori che sono stati cacciati dalle loro case/grotte nell’86. Si tratta di 5 famiglie, circa 20 – 30 persone che hanno a disposizione poca acqua e un solo bagno.

L’elettricità è fornita da un pannello solare e da un impianto eolico. Il compito dei volontari internazionali è di accompagnare al mattino presto i pastori con le greggi al pascolo. La presenza degli internazionali non è garanzia di protezione per i palestinesi, ma senza una presenza internazionale gli attacchi dei coloni sarebbero molto più violenti e pericolosi. Le violenze sono quotidiane e si basano sugli insulti e su aggressioni vere e proprie con sassi e a volte spari, i coloni infatti sono tutti pesantemente armati. Le aggressioni sono spesso indirizzate anche agli internazionali che proteggono i palestinesi. Il 18 luglio, un internazionale è stato ferito lievemente da un sasso lanciato da un colono.

Anche i soldati si danno da fare, Gabriella ci ha raccontato che ieri (19 luglio) alcuni di loro sono entrati in una casa che in quel momento era vuota, per rubare e si sono allontanati solo quando si sono accorti che un internazionale stava osservando la scena."
Leggi il racconto di Gabriella:

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