“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 31 luglio 2008

Protesti? Sei morto.

http://www.associazionezaatar.org/index.php?option=com_content&task=view&id=232&Itemid=1

E non importa se sei un bambino o un vecchio. Non importa se protesti disarmato contro il muro che ti impedisce di vivere. La pulizia etnica in Palestina è cominciata nel 1948, all'epoca le notizie faticavano a girare, non c'era internet e gli israeliani erano abili a nascondere, persino ai nuovi coloni immigrati.

Adesso non siamo più nel 1948, adesso la pulizia etnica della Palestina continua sotto gli occhi di tutti. Adesso non ci sono più scuse. TUTTI quelli che fingono di non sapere sono complici. TUTTI.

Un ragazzino di 11 anni di nome Ahmed Ussam Yusef Mousa è stato ucciso approssimativamente alle 18.00 nei pressi del villaggio palestinese di Nil’in. E’ stato colpito una volta alla testa da un proiettile a distanza ravvicinata.
Secondo i volontari dell’ISM presenti all’interno di Nil’in, il confronto è iniziato tra gli abitanti e l’esercito israeliano; si sono sentiti spari e 5 persone sono state ferite.
Le manifestazioni si sono tenute a Nil’in quasi ogni giorno nelle passate settimane, contro il muro dell’apartheid israeliano, dichiarato illegale dalla Corte Internazionale dell’Aia nel 2004. Il muro priverà il villaggio di almeno 2.500 dunums di terra coltivabile, e metterà a rischio l’esistenza di un intera comunità.

La notizia è arrivata lo stesso giorno che Victor MacDiarmid, un attivista per i diritti umani canadese è stato deportato dall’aeroporto di Ben Gurion a Tel Aviv. Il 23 enne attivista è stato colpito due volte da proiettili, una volta alla spalla e un'altra al ginocchio da proiettili d’acciaio ricoperti, mentre assisteva alle proteste di Nil’in. E’ stato arrestato mentre faceva fotografie durante la manifestazione delle donne del 23 luglio.

L’esercito Israeliano e la polizia di frontiera hanno incrementato sistematicamente le ostilità e le violenze in risposta alle manifestazioni. Una notizia arrivata questa mattina dice che il comandante israeliano del Battaglione Lt. Col Omri, è stato sospeso per 10 giorni come punizione per la sua condotta a Nil’in. Omri ha trattenuto per una spalla il 27 enne palestinese Ashraf Abu Rahma mentre era ammanettato e bendato, quando un altro militare gli ha sparato ad un piede.

Almeno 11 altri palestinesi sono stati uccisi mentre protestavano contro il muro dell’aparthied israeliano. I loro nomi sono:

- Mohammad Fadel Hashem Rayan, age 25
- Zakaria MaHmud Salem, age 28
- Abdal Rahman Abu Eid, age 62
- Mohammad Daud Badwan, age 21
- Diaa Abdel Karim Abu Eid, age 24
- Hussain mahmud Awwad Aliyan, age 17
- Islam Hashem Rizik Zhahran, age 14
- Alaa Mohammad Abdel Rahman Khalil, age 14
- Jamal Jaber Ibrahim Assi, age 15
- Odai Mofeed Mahmud Assi, age 14
- Mahayub Nimer Assi, age 15


For more information contact the ISM Media Office (970)-2-2971824.

For ISM volunteers in Nil’in: Camilla (972) (0)54 2385681, Helena (972) (0)549725207.
traduzione di Elisabetta

Migliaia di persone al funerale del bambino palestinese ucciso dai poliziotti israeliani
Nilin
Oltre tremila persone sono scese in piazza a Nilin, nei territori palestinesi, per partecipare al funerale di un bambino di 12 anni Ahmed Hammad Moussa, ucciso, secondo i palestinesi, dalla polizia di frontiera israeliana. Prima dell’inumazione ha preso la parola Rafiq Husseini, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen: “L’esercito israeliano, con le sue azioni a Nilin e in tutto il resto della Cisgiordania, cerca di distruggere ogni occasione di pace e rendere impossibile la creazione di due stati indipendenti capaci di vivere l’uno al fianco dell’altro”. Il bambino è rimasto ucciso ieri durante uno scontro tra la polizia di frontiera e i soldati israeliani e un gruppo di palestinesi che affrontavano i militari armati di sassi. Una pallotta ha raggiunto il bambino alla testa e l’ha ucciso. La polizia israeliana ha parlato di “un infelice incidente” e annunciato l’apertura di un’inchiesta.

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