“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 31 luglio 2008

Gli israeliani si stanno prendendo tutta Gerusalemme. Confische e demolizioni contro i palestinesi


Jamil Othman, presidente della provincia di Gerusalemme, ha rivelato un piano israeliano per confiscare 1100 ettari dei terreni dei villaggi “as-Sawahrah as-Sharqiyah” e “Abu Dis”, a nord-ovest di Gerusalemme Est. In un comunicato stampa, Othman ha dichiarato che “gli abitanti palestinesi hanno ricevuto gli ordini di confisca delle loro terre per costruire un centro residenziale per gli israeliani”. E ha spiegato che questa costruzione serve per collegare le colonie di “Kidar” e “Ma'aleh Adomim”, due delle più grandi di Gerusalemme. Egli ha spiegato che ciò avviene “nell’ambito del progetto denominato 'E1' che grava sui terreni di as-Sawahrah as-Sharqiyah”, e ha sottolineato che le autorità di occupazione hanno progettato la costruzione di circa 6000 unità abitative per ospitare 30 mila coloni israeliani. E ha invitato i proprietari delle terre minacciate dalla confisca ad adoperarsi per opporvisi legalmente. Nonostante le promesse e le pressioni internazionali, Israele prosegue nella costruzione di centinaia di unità abitative coloniali intorno a Gerusalemme per separare la città dal ambiente palestinese e per assumerne totalmente il controllo, espellendone i legittimi abitanti. Sempre a Gerusalemme, nonostante la presenza di internazionali, nonostante un certo clamore mediatico, nonostante le proteste, le autorità israeliane sono riuscite a far distruggere una palazzina di sei piani che ospitava gli appartamenti di 5 famiglie palestinesi. La casa apparteneva alla famiglia Abu 'Eisha e si trovava a Beit Hanina, a Gerusalemme Est. L'avviso di demolizione "per mancanza di autorizzazione edilizia" era arrivato domenica e le ruspe si erano precipitate sul posto lunedì all'alba, ma la distruzione era stata bloccata dall'opposizione di attivisti. In serata, la demolizione è stata completata facendo ricorso alla dinamite.Testimoni locali hanno racconto che un vasto spiegamento di militari e poliziotti è giunto sul posto per impedire a cittadini e ad attivisti, radunati nei pressi della casa da domenica, di avvicinarsi all'edificio. Dopo aver sgombrato la casa, i militari hanno piazzato degli esplosivi e l'hanno fatta saltare in aria: una palazzina ridotta a un cumulo di detriti. Nella mattinata di ieri, erano scoppiati incidenti tra i gruppi di attivisti e le forze israeliane e diverse persone erano rimaste ferite, tra cui Hatim Abdul-Qadir, consigliere per gli Affari di Gerusalemme del premier della Cisgiordania, Salam Fayyad, che aveva parlato di "violenza brutale e senza precedenti". La pratica delle demolizioni di abitazioni situate a Gerusalemme Est, con la giustificazione della mancanza di permessi - che Israele non concede quasi mai -, è molto diffusa ed è parte del piano di ebraicizzazione in corso nella Città Santa.


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