“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

sabato 5 giugno 2010

Abbordata anche la «Rache Corrie»

La nave e gli attivisti a bordo portati ad Ashdod.

Roma 05 giugno 2010, Nena News
Ancora una volta la Marina militare israeliana ha sequestrato in acque internazionali una nave civile diretta a Gaza con aiuti umanitari. Stamani anche la nave pacifista «Rachel Corrie» è stata fermata dalle unità da guerra israeliane e costretta a dirigersi verso il porto di Ashdod assieme ad equipaggio e passeggeri.

L’azione israeliana questa volta non si è conclusa in un bagno di sangue come invece era avvenuto lunedì scorso quando le unità scelte dello Stato ebraico uccisero nove attivisti su un traghetto turco, il «Mavi Marmara», che faceva parte della «Freedom Flotilla».

In linea con il rifiuto di un compromesso con le autorità dello Stato ebraico, che hanno «offerto» di far scaricare gli aiuti umanitari al porto di Ashdod e non di Gaza city, comandante e passeggeri della «Rachel Corrie» hanno ignorato l’ordine giunto prima dell’arrembaggio dalla Marina militare israeliana di invertire la rotta o di dirigersi ad Ashdod. Israele ora promette che libererà ed espellerà subitogli 11 attivisti e i nove membri dell’equipaggi a bordo della «Rachel Corrie» e sminuisce l’accaduto che rappresenta invece l’ennesima violazione della legalità internazionale.

Gli Stati Uniti nel frattempo continuano ad avere una posizione ambigua verso il blocco navale di Gaza. Washington se da un lato considera «insostenibile» l’attuale situazione di embargo totale, dall’altro invita gli attivisti ad andare Ashdod, come vuole Israele. «Le attuali condizioni sono insostenibili e vanno cambiate», ha dichiarato Mike Hammer, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ma, ha aggiunto, «nell’interesse di tutte le persone coinvolte, e del sicuro trasferimento degli aiuti alla popolazione di Gaza, incoraggiamo fortemente le persone a bordo della Rachel Corrie e di altri navi a dirigersi verso Ashdod per consegnare il materiale a Gaza». I pacifisti non cambiano posizione. «Noi – ha spiegato uno degli attivisti a bordo della «Rachel Corrie», John Graham – non abbiamo intenzione di accettare alcun compromesso che legittimi l’assedio navale israeliano contro la Striscia di Gaza».

Tra gli 11 passeggeri della nave pacifista spicca il nome di Mairead Maguire, premio Nobel per la pace nel l976; Denis Halliday, ex vice Segretario Generale dell’Onu; Matthias Chang Wen Chieh, Malese, già segretario politico del primo ministro malese Mahathir Mohamad; e il deputato malese Mohd Nizar bin Zakaria. Assieme a loro ci sono anche tre cineoperatori della Malaysia TV3 e il giornalista Shamsul Akmar bin Musa Kamal.(red) Nena News

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