“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

sabato 5 giugno 2010

La «Rachel Corrie» vicina a Gaza

E' seguita da unita' da guerra israeliane e si teme arrembaggio


Roma 05 giugno 2010, Nena News
E’ ormai a breve distanza dalla costa di Gaza la nave pacifista, battente bandiera irlandese «Rachel Corrie», che in sfida al blocco israeliano, intende consegnare alla popolazione palestinese centinaia di tonnellate di merci e generi di prima necessità. L’arrivo a Gaza city potrebbe avvenire tra le 9 e le 10 italiane, se non ci saranno ostacoli.

In linea con il rifiuto di un compromesso con le autorità dello Stato ebraico, che hanno «offerto» lo scarico degli aiuti umanitari al porto di Ashdod e non di Gaza city, comandante e passeggeri della «Rachel Corrie» hanno ignorato l’ordine giunto dalla Marina militare israeliana di invertire la rotta o di dirigersi ad Ashdod, e ora proseguono verso la loro destinazione. Il nave-cargo però è seguita da due unità da guerra e, secondo i media israeliani, i comandi militari stanno valutando se e quando abbordarla. Gli attivisti a bordo da parte loro hanno ripetuto in questi giorni che di fronte ad un blitz di forze speciali israeliane alzeranno subito le mani e non opporranno resistenza attiva.

Le comunicazioni radio con la «Rachel Corrie» intanto rimangono difficili a causa delle interferenze provocate dalla Marina israeliana. A bordo ci sono una quindicina di passeggeri tra i quali Mairead Maguire, premio Nobel per la pace nel l976; Denis Halliday, ex vice Segretario Generale dell’Onu; Matthias Chang Wen Chieh, Malese, già segretario politico del primo ministro malese Mahathir Mohamad; e il deputato malese Mohd Nizar bin Zakaria. Assieme a loro ci sono anche tre cineoperatori della Malaysia TV3 e il giornalista Shamsul Akmar bin Musa Kamal.

Gli Stati Uniti nel frattempo continuano ad avere una posizione ambigua verso il blocco navale di Gaza. Washington se da un lato considera «insostenibile» l’attuale situazione di embargo totale, dall’altro invita gli attivisti ad andare Ashdod, come vuole Israele. «Le attuali condizioni sono insostenibili e vanno cambiate», ha dichiarato Mike Hammer, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ma, ha aggiunto, «nell’interesse di tutte le persone coinvolte, e del sicuro trasferimento degli aiuti alla popolazione di Gaza, incoraggiamo fortemente le persone a bordo della Rachel Corrie e di altri navi a dirigersi verso Ashdod per consegnare il materiale a Gaza». I pacifisti non cambiano posizione. «Noi – ha spiegato uno degli attivisti a bordo della «Rachel Corrie», John Graham – non abbiamo intenzione di accettare alcun compromesso che legittimi l’assedio navale israeliano contro la Striscia di Gaza».(red) Nena News

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