“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 6 giugno 2010

I portuali svedesi: ‘Bloccheremo navi e merci di Israele nei nostri porti’. Altre 3 band musicali USA e GB annullano le loro date a Tel Aviv

di Marco Santopadre*
Israele ha espulso oggi sei attivisti malesi e un membro dell'equipaggio cubano che si trovavano a bordo della Rachel Corrie, la nave battente bandiera irlandese che ieri è stata abbordata dalla marina militare israeliana prima che riuscisse a raggiungere le coste della Striscia di Gaza, e scortata poi nel porto israeliano di Ashdod.
A bordo della nave, che trasportava svariate tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, c'erano anche cinque attivisti irlandesi, tra cui la premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, e altri sette membri di equipaggio (sei filippini e il capitano scozzese). Secondo quanto ha riferito una portavoce del servizio immigrazione israeliano, "tutte le persone a bordo della nave saranno espulse oggi, dopo che avranno firmato un documento in cui affermano di rinunciare a ricorrere presso la giustizia israeliana contro questa misura". Un cubano, membro dell'equipaggio, e sei malesi - il deputato Mohd Nizar Zakaria, due giornalisti della tv malese TV3 e tre impiegati della ong malese Perdana Global Peace - sono arrivati nel pomeriggio in Giordania, attraverso il valico del ponte Allenby. Assieme a loro è giunto in Giordania anche un reporter indonesiano di 28 anni che era rimasto ferito nel sanguinoso blitz israeliano compiuto lunedi' scorso. Ha riferito un diplomatico indonesiano: "Surya Fachrizal é un giornalista della rivista Hidavatullah. E' stato ferito con un'arma da fuoco al busto e ora verrà ricoverato nuovamente in un ospedale di Amman". Le altre 12 persone saranno espulse nel corso della giornata. La partenza di Mairead Maguire, celebre avvocato nordirlandese di 66 anni, simpatizzante per la causa palestinese, e degli altri attivisti irlandesi è stata ritardata per il loro rifiuto di firmare il foglio di via sottopostogli dalle autorità israeliane in cui si ammette di essere entrati illegalmente in territorio israeliano. I sei saranno messi a bordo di un volo diretto a Londra, hanno detto le autorità di Tel Aviv.

Mary Hughes, una dei co-fondatori del movimento filo-palestinese 'Free Gaza Movement', ha oggi pesantemente denunciato il nuovo intervento israeliano contro la Rachel Corrie ed ha preannunciato nuove iniziative per cercare di forzare il blocco. ''Sono furibonda per quello che é accaduto - ha detto alla BBC - ancora una volta gli israeliani hanno agito in acque internazionali e hanno abbordato una nave con metodi violenti e costretto quanti erano a bordo a fare rotta per Israele contro la loro volontà''. ''Volevamo che ci lasciassero passare per andare a Gaza, era quella la nostra meta ma non ci arrenderemo, faremo altri tentativi per rompere l'assedio'', ha aggiunto. Da parte sua Greta Berlin, un'altra esponente del gruppo, ha annunciato che l'organizzazione chiuderà il suo quartier generale di Cipro per spostarsi forse a Londra, dopo che le autorità dell'isola, lo scorso mese, hanno deciso di impedire l'attracco a qualsiasi nave diretta a Gaza. Il 'Free Gaza Movement' è un'organizzazione che raccoglie vari gruppi filo-palestinesi e che dal 2008 si batte contro il blocco israeliano imposto sulla Striscia. E' sotto l'egida di questa organizzazione che sono partiti gli ultimi convogli diretti a Gaza, sia la nave intercettata ieri sia la flottiglia presa d'assalto lunedi con un bilancio di 19 tra morti e dispersi (dei quali sono 9 riconsegnati alle famiglie).

I lavoratori portuali svedesi si apprestano a lanciare una settimana di blocco delle navi e delle merci israeliane per protestare contro la strage di lunedì scorso a bordo della Freedom Flotilla e il sequestro delle 10 mila tonnellate di aiuti destinati alla sofferente popolazione di Gaza. Lo ha annunciato ieri Peter Annerback, uno dei portavoce del Sindacato dei lavoratori portuali svedesi che riunisce circa 1500 dipendenti, spiegando che dal 15 al 24 di giugno i lavoratori si rifiuteranno si scaricare o caricare merci destinate o provenienti da Israele. Il sindacato, che era già tra i sostenitori della piattaforma ‘Una barca per Gaza’ che ha preso parte alla gestione della Freedom Flotilla, spiega in un documento i motivi del boicottaggio: "quella israeliana è un attacco criminale e senza precedenti al pacifico convoglio navale che faceva rotta per Gaza. Numerosi attivisti per la pace sono stati assassinati dai commandos israeliani e altri partecipanti sono stati arbitrariamente arrestati”. L’Unione dei lavoratori portuali svedesi lancia anche un appello alle altre organizzazioni sindacali affinché si uniscano al boicottaggio contro gli interessi israeliani “per imporre a Tel Aviv il rispetto delle leggi internazionali e per costringerla a togliere immeditamente l’assedio alla popolazione di Gaza”. “Anche se non è facile individuare quali siano le navi e i beni israeliani nei nostri porti abbiamo molti lavoratori detective al lavoro” ha detto un altro sindacalista.

E il boicottaggio si estende anche nel mondo della cultura e della musica: l'ultimo importante evento ad essere annullato è quello dei Pixies, una band statunitense di rock alternativo che aveva in programma un concerto mercoledì prossimo a Tel Aviv. Il gruppo si é scusato con i fan, a cui sarà comunque rimborsato il biglietto, ed ha annullato la data prevista all’interno del festival musicale Pic.Nic 2010, boicottato anche da altre due band britanniche, il gruppo punk Klaxons e i Gorillaz che invece fanno musica hiphop. Nei mesi scorsi avevano già annullato le loro esibizioni in Israele Elvis Costello, Santana e il padre del rap, Gil Scott-Heron.
* Radio Città Aperta

Nessun commento:

blogmasters g.40, gino pino, Ter