“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 13 giugno 2010

I «costi accessori» della Freedom flotilla


Michele Giorgio - il manifesto del 10 giugno 2010

USATA A TEL AVIV LA CARTA DI CREDITO CONFISCATA

Sequestrato in acque internazionali, portato a forza ad Ashdod, interrogato, maltrattato, sbattuto in cella e infine espulso senza complimenti . L'«esperienza» in Israele del fotoreporter Manolo Luppichini potrebbe fermarsi qui, ma con il passare dei giorni si arricchisce di nuovi particolari. Dopo aver visto soldati e poliziotti portargli via due telecamere e microfoni per un valore di 12mila euro - oltre alle immagini girate, soprattutto quelle delle ultime fasi della navigazione - il 31 maggio, poco prima dell'arrembaggio israeliano alle navi della Freedom Flotilla (costato la vita a nove civili turchi), Luppichini ora ha scoperto che qualcuno in Israele ha usato la sua carta di credito, confiscata come tutto il resto. Un danno di poco conto, poco più di 50 euro, ma aggiunge un tocco grottesco alla tremenda esperienza della «Flotilla». Era una carta di credito ricaricabile con dentro pochi spiccioli, un centinaio di euro in tutto, ma il fatto che qualcuno in Israele abbia pensato di fare shopping a spese di Luppichini lascia senza parole. Controllando i movimenti sulla carta, il fotoreporter ha scoperto che mentre lui era in manette nell'ufficio immigrazione dell'aeroporto Ben Gurion, qualcuno ha speso 10,5 shekel, poco più di un paio di euro, registrati come «Dually Vending - Tel Aviv». Il 3 giugno è stato rimpatriato a forza e messo su un aereo con la sottosegretario Stefania Craxi. Ma il 4 giugno la sua carta di credito ha registrato un'altra spesa in Israele: 52,61 euro, operazione registrata «R. M. Village Market Gedera», importo originario 240 shekel. Da non credere. La Free Gaza e le altre organizzazioni sponsor della Freedom Flotilla intercettata da Israele stanno indagando perché altri attivisti sequestrati in mare e poi messi in prigione hanno denunciato l'uso in Israele delle carte di credito confiscate.

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