“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 30 novembre 2008

Manifestazione 29 novembre 2008

VITA, TERRA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE






- per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina
- per uCorsivono stato palestinese sovrano con Gerusalemme capitale
-per il diritto al ritorno ai rifugiati palestinesi
- per la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
- per lo smantellamento del regime di apartheid e delle colonie israeliane
- per lo smantellamento dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
- per la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia – Israele e il ritiro delle truppe dai vari teatri di guerra

Il messaggio finale della manifestazione:
uno Stato unico laico e democratico, senza differenze di etnia, religione, razza in cui palestinesi, ebrei, cattolici, musulmani e chiunque voglia vivere in pace sarà il benvenuto!

http://www.forumpalestina.org/news/2008/Novembre08/29-11-08CinquemilaCorteo.htm
http://www.forumpalestina.org/news/2008/Novembre08/29-11-08RomaFotoManifestazioneNazionale.htm

venerdì 28 novembre 2008

Causa EMERGENZA NEVE la partenza in autobus o in auto da Bologna per partecipare alla Manifestazione Nazionale a Roma non sarà possibile

Solidarizziamo con i manifestanti a Roma e con la resistenza palestinese.

...alle prossime iniziative

VICINE ALLE DONNE PALESTINESI PERCHE’ LA LOTTA DELLE DONNE E’ UNA SOLA LOTTA !

Il 29 novembre è la giornata internazionale dei rifugiati palestinesi. La condizione dei profughi palestinesi vede le donne pagare il prezzo più alto.


E’ importante denunciare il fatto che i 60 anni di occupazione israeliana siano ulteriormente aggravati dal blocco finanziario internazionale decretato contro Gaza e gli stessi crimini di guerra quotidianamente commessi dagli israeliani nei Territori palestinesi colpiscano soprattutto le fasce più deboli della popolazione civile palestinese, e in primo luogo le donne e i bambini. Dall'inizio del 2006 l'esercito israeliano ha ucciso centinaia di donne; a volte si tratta di ragazzine che non hanno avuto il tempo di diventare donne, come Da'ha Abed al-Kadr, 14 anni, uccisa dai soldatini di Tsahal il 19 dicembre 2006 perché si era avvicinata troppo al muro di "sicurezza" israeliano, o come 'Abir Bassam 'Abd Rabo 'Aramin, 10 anni, ferita alla testa il 16 gennaio dello stesso anno mentre stava andando a comprare delle caramelle in un negozio vicino alla sua scuola, e morta qualche giorno dopo. Donne che cadono, vittime innocenti durante tentativi di arresto di resistenti palestinesi, donne che muoiono abbattute durante le manifestazioni oppure perché costrette a partorire ai posti di blocco israeliani. Le donne palestinesi sono sempre state in prima fila nella lotta del loro popolo, e hanno pagato un tributo altissimo; migliaia sono le prigioniere di tutte le età rinchiuse nelle carceri israeliane. Le donne di Palestina combattono in silenzio anche la battaglia contro il regresso culturale della società palestinese, soffocata da una occupazione che si è accanita distruggendo sistematicamente le infrastrutture della società palestinese; le scuole, gli asili nido, gli ospedali ed i consultori sono tra gli obiettivi preferiti della strategia sionista. Lo strangolamento dell’economia colpisce in profondo la società e colpisce duramente la condizione sociale della donna.

Ci sentiamo vicine alle donne palestinesi: le abbiamo conosciute e apprezzate come protagoniste della lotta di liberazione nazionale e in prima fila nella lotta di emancipazione femminile.

Il 29 novembre è quindi anche l’occasione per stringerci alle nostre sorelle e compagne palestinesi e ricordare queste tra le altre migliaia di vittime innocenti di una violenza cieca e bestiale; chiediamo alla comunità internazionale di mettere fine a un ingiusto e assurdo boicottaggio economico ai danni di una popolazione oppressa e massacrata e, soprattutto, di condannare ed imporre severe sanzioni a carico di Israele, responsabile di sabotare ogni sforzo sulla strada della pace e di commettere quotidiani crimini di guerra e violazioni del diritto umanitario!


Le donne della campagna 2008 anno della Palestina

Capofila della complicità economica con Israele. Ai palestinesi meno delle briciole

Regione Emilia-Romagna

''Dal 2005 - spiega l'Assessore regionale alle Attivita' produttive Duccio Campagnoli - la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Aster, ha intrapreso una collaborazione costante con le piu' interessanti realta' israeliane in ambito scientifico e tecnologico per la promozione internazionale del sistema della R&S e innovazione in ambito accademico e industriale. A questo proposito, in occasione della missione la Regione firmera' con il Governo israeliano un accordo strategico in materia di ricerca e sviluppo industriale che sicuramente avra' ricadute benefiche per le imprese regionali ad elevato tasso di innovazione''. La delegazione imprenditoriale regionale, che sara' guidata da Sergio Sassi, Presidente della Commissione Internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna e dal Vicepresidente Mario Riciputi, si concentrera' sui settori che offrono le maggiori opportunita' per le imprese della regione: meccanica avanzata, elettronica, infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni, energie alternative. ''A dimostrazione del grande interesse da parte del tessuto economico regionale per la missione - afferma Sassi- si evidenzia che la delegazione imprenditoriale emiliano-romagnola e' la piu' consistente con oltre 30 imprese partecipanti tra cui figurano molte PMI ma anche importanti gruppi industriali. Durante la missione saranno organizzati seminari tematici, visite a parchi industriali e incontri mirati con controparti locali. In particolare, la Regione e Confindustria Emilia-Romagna organizzeranno il 26 novembre a Tel Aviv un importante workshop dedicato alle alte tecnologie''. I momenti della visita della delegazione regionale, guidata dall'Assessore Campagnoli, dedicati alle collaborazioni in ambito di ricerca e sviluppo saranno riservati ad incontri con i principali istituti di ricerca locali facenti capo all'Ospedale Hadassah di Gerusalemme per cio' che concerne le scienze della vita e del Technion di Haifa per quanto riguarda la meccanica avanzata, oltre alla partecipazione al Business Forum Italia-Israele del 27 novembre e alla firma della Joint Declaration sulla Ricerca e Sviluppo con l'Office of the Chief Scientist del Ministero dell'Industria Israeliano.La missione sara' anche funzionale alla verifica dello stato dei progetti di cooperazione con l'Autorita' palestinese. In rappresentanza della Regione, l'Assessore Campagnoli, potra' constatare direttamente i frutti del lavoro svolto dal Centro per la cooperazione decentrata della Regione a Gerusalemme attraverso incontri con i rappresentanti delle ONG regionali che operano sul territorio. E' previsto inoltre un incontro a Tel Aviv con il Peres Center che coordina il progetto interregionale ''Saving Children'' che permette a bambini palestinesi di curarsi in ospedali israeliani grazie ai fondi e alle competenze tecnico-scientifiche messe a disposizione da diverse regioni italiane tra le quali anche l'Emilia-Romagna.
(Fonte:Asca)

domenica 23 novembre 2008

assemblea x la palestina 26 novembre Bologna

per la manifestazione nazionale per la Palestina del 29 novembre
assemblea pubblica 26 novembre ore 17.00
facoltà di scienze politiche
viale bertti Pichat n.2
aula 1 Bologna
intervengono:
Baha Hussein Unione dei Giovani Progressiti Palestinesi
Shokri Hroub Unione Democratica Arabo Palestinese
organizza: Comitato Palestina Bologna


mercoledì 12 novembre 2008

iniziative a bologna

INIZIATIVE IN SOLIDARIETA' CON LA LOTTA DEL POPOLO PALESTINESE



per la manifestazione nazionale del 29 novembre


DISTRUGGIAMO IL MURO DELLA VERGOGNA PRESIDIO PER LA PALESTINA ORE 18.00 17 NOVEMBRE PIAZZA VERDI-BOLOGNA



CENA PALESTINESE
0RE 20.00 24 NOVEMBRE
via menganti 8 BOLOGNA


SI RICHIEDE LA PRENOTAZIONE, CELL 3409892393
SARA' ALLESTITA UNA MOSTRA E UNA PROIEZIONE DI VIDEO SULLA QUESTIONE PALESTINESE


via Menganti può essere raggiunta con l'autobus 13, fermata PONTELUNGO su via Emilia Ponente, entrare in via Piò (molto vicina alla fermata), quindi svoltare a sinistra su via Menganti (vedere cartina )




MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PALESTINA
ROMA 29 NOVEMBRE
PER INFO SUL PULMAN DA BOLOGNA,
CELL:3409892393



COMITATO PALESTINA BOLOGNA

domenica 9 novembre 2008

9 - 16 novembre SETTIMANA INTERNAZIONALE CONTRO IL MURO DELL'APARTHEID



Mappe a cura di PENGON (2003), tratte da www.stopthewall.org

La data della caduta del Muro di Berlino, 9 novembre 1989, è stata simbolicamente adottata come data di mobilitazione internazionale contro la costruzione del vergognoso Muro nei territori palestinesi: 9-16 novembre 2008 è la SESTA SETTIMANA INTERNAZIONALE CONTRO IL MURO DELL’APARTHEID.

Il Muro dell’Apartheid, definito da Israele in modo ipocrita e vergognoso “Barriera di Sicurezza”, sta imprigionando i palestinesi in ghetti circondati da una tripla rete assassina di cemento, filo spinato e fortificazioni elettroniche. Il muro ha un’altezza che va da 2,5 a 9 metri (più del doppio del muro di Berlino); la larghezza compresa tra le barriere di filo spinato è di 60-150 metri; su entrambi i lati esiste una zona cuscinetto di 30-100 m dotata di telecamere, sensori elettronici e rivelatori di movimento, costantemente pattugliata dai militari israeliani.

La costruzione del Muro ha lo scopo di annettere a Israele vaste zone dei territori palestinesi, non segue infatti la Linea Verde (confine di Israele prima del 1967), ma si ramifica all’interno della Cisgiordania trasformandola in un puzzle di bantusan nello stile dell’Apartheid sudafricana. Il Muro, inoltre, rende la vita impossibile ai palestinesi privandoli dei mezzi essenziali di sussistenza. Fino ad ora la costruzione del muro ha comportato:

- la devastazione di oltre 1.400 ettari di terre;
- la distruzione di oltre 100.000 alberi di olivo dei quali molti secolari e protetti da leggi internazionali per la loro importanza scientifica;
- 36 pozzi di acqua sono stati sottratti ai palestinesi;
- circa 30.000 famiglie contadine sono state private di ogni mezzo di sussistenza perché le loro terre si trovano dall’altra parte del Muro;
- restrizioni umilianti e disumane della libertà di movimento che provoca l’impossibilità di raggiungere, scuole, ospedali, servizi.

Il progetto di Israele continua. L’intero progetto prevede una barriera lunga 750 km e si stima che la sua realizzazione comporta la cacciata di 90.000 - 210.000 palestinesi dalle loro case.

Il Muro è stato condannato da numerose risoluzioni ONU e dal Tribunale della Corte di Giustizia dell’Aia che, il 9 luglio del 2004, ha decretato che il MURO è ILLEGGITTIMO E VA RIMOSSO.

Lo storico israeliano, Ilan Pappe, in una Conferenza tenutasi all’Università di Friburgo il 4 giugno 2005, ha dichiarato:

“Esiste un grave pericolo che i palestinesi siano vittime di una pulizia etnica. Israele ha già trasferito duemila famiglie palestinesi per costruire il muro. E non troviamo questa informazione su nessun giornale occidentale (...) Sono 250.000 i palestinesi direttamente minacciati dal muro, nel quadro della prossima fase di annessione della Cisgiordania a Israele. (…)

C’è un bisogno urgente di strategie che corrispondano meglio alle realtà, che permettano di fare ciò che, sia i movimenti pacifisti in Israele, sia i movimenti palestinesi di resistenza nei territori occupati, non sono evidentemente riusciti a fare. Si tratta beninteso di porre un termine all’occupazione israeliana. E’ soltanto quando l’occupazione militare finirà che ci sarà una qualche possibilità di riconciliazione fra i due popoli. (…)

So bene che l'espressione "pulizia etnica" ha delle connotazioni che evocano il periodo nazista, ma in realtà questa espressione non fu utilizzata allora. Mi riferisco a un'espressione utilizzata dal Dipartimento di Stato e dalle Nazioni Unite che descrive quello che è successo nei Balcani negli anni '90. Se consultate il sito web del Dipartimento di Stato o quello dell'ONU, troverete una definizione chiarissima di ciò che è la pulizia etnica. La pulizia etnica è una politica di espulsione, di demolizione di case, di costruzione di muri di separazione, di segregazione; e questa politica è motivata da una ideologia.

Il movente di una tale politica è il desiderio di vedere un gruppo etnico rimpiazzarne un altro. Non penso che esista definizione migliore della politica sionista attraverso i decenni. ”

È emblematico e imbarazzante che addirittura un israeliano si pronunci in questi termini mentre noi europei assistiamo muti e indifferenti al consumarsi di un crimine contro l’umanità.

vedi anche: http://www.stopthewall.org/ sito da cui è possibile scaricare la mappa con il tracciato del muro http://stopthewall.org/maps/45.shtml e l'appello della campagna Anti-Apartheid Wall http://stopthewall.org/downloads/pdf/waaw2008f.pdf

http://www.palestinalibera.it/index_pal.htm, link OCCUPAZIONE, IL MURO

Pengon (rete delle ONG palestinesi), 2004. Stop the Wall - Il Muro dell'Apartheid in Palestina - Fatti, analisi, testimonianze. Il Manifesto, Liberazione, Carta.

Video su youtube: http://it.youtube.com/watch?v=JjEq2dYF6lw

sabato 8 novembre 2008

che cosa vi hanno detto sulla palestina?

Lettera aperta agli studenti in lotta
(7 novembre 2008)

Sabato 29 novembre prossimo a Roma ci sarà una manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Noi saremmo felici che a questa manifestazione partecipassero anche gli studenti che in queste settimane stanno lottando per affermare il loro diritto al futuro, per difendere la loro dignità e per ribadire che la crisi non devono pagarla coloro che ne sono vittime. Ma diritto al futuro, difesa della dignità e rifiuto di essere vittime di decisioni inaccettabili sono gli stessi obiettivi su cui si battono da generazioni i giovani palestinesi. Da anni infatti i palestinesi stanno combattendo per non scomparire dalla carta geografica del Medio Oriente e dall’attenzione politica internazionale. Il colonialismo israeliano sostenuto dagli USA ma anche dall’Unione Europea, sta cancellando i palestinesi. La manifestazione nazionale del 29 novembre vuole impedire che questa avvenga in silenzio e sotto gli occhi del mondo. Il 29 novembre in occasione della Giornata Mondiale di solidarietà con il popolo palestinese, le comunità, le associazioni, le organizzazioni palestinesi in Italia si appellano all'opinione pubblica italiana, alle forze politiche, a tutti gli amanti della giustizia e della libertà – e dunque anche agli studenti che rappresentano tutto questo - perché dimostrino di essere a fianco della giusta causa del popolo palestinese. Oggi, mentre assistiamo all'orrore del ritorno di certi rigurgiti razzisti in Europa, intravediamo il pericolo di nuove guerre e stragi di civili in Medio Oriente. Vorremo vedere gli studenti, i cittadini, le associazioni,i comitati di solidarietà, gli immigrati, manifestare tutti insieme per il diritto all’autodeterminazione dei popoli oppressi e il trionfo della pace e della giustizia. Sabato 29 novembre vorremmo vedere nel corteo di solidarietà con la Palestina a Roma tanti operai, tanti giovani, tante donne, vi invitiamo tutti a manifestare con noi : Per la fine dell’occupazione coloniale e militare israeliana della Palestina. Per il diritto al ritorno ai rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione Onu 184 Per uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme capitale, Per la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane Per lo smantellamento del regime di apartheid e delle colonie israeliane Per lo smantellamento dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza Per la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia – Israele e il ritiro delle truppe dai vari teatri di guerra .

Per informazioni : scrivete e chiedete a :
annodellapalestina@libero.it,
chiamate il 377 1153384 – 3471845229
Consultate il sito: www.forumpalestina.org
Campagna “2008 anno della Palestina”
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