“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 8 marzo 2010

IL 30 MARZO ANCHE IN ITALIA UNA GIORNATA BDS CONTRO L'APARTHEID ISRAELIANO


contributo del Forum Palestina

Il prossimo 30 marzo, in occasione della Giornata della Terra in Palestina, che commemora l'anniversario dell'uccisione di sei giovani palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nel 1976, in tutto il mondo si terranno iniziative in solidarietà con il popolo palestinese, per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) ai danni di Israele.
L’appello del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio invita a costruire mobilitazioni per il boicottaggio e il disinvestimento ai danni delle corporation israeliane e di quelle internazionali che sostengono l’apartheid, il colonialismo e l’occupazione. Particolare attenzione viene rivolta al boicottaggio culturale, accademico e sportivo ai danni di Israele e delle istituzioni sue complici.
Il Forum Palestina, che fu tra le prime realtà italiane ad aderire alla campagna BDS sin dal 2005, invita tutte le associazioni e i comitati di solidarietà con il popolo palestinese ad attivarsi affinché anche in Italia la giornata del 30 marzo sia un momento di visibilità del movimento che si oppone all’apartheid israeliano, all’occupazione della Palestina e all’assedio della Striscia di Gaza.
La campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni ai danni di Israele vede crescere il suo consenso di giorno in giorno fra i lavoratori, gli studenti, i giovani in Europa, negli Stati Uniti, in Africa e nell’Estremo Oriente. Dalle Trade Union inglesi alla Confederazione dei Sindacati del Sud Africa, dalla Francia alla Malesia, dove gli interessi israeliani e filoisraeliani sono ormai quotidianamente oggetto di proteste e manifestazioni.
Anche in Italia, la campagna BDS comincia a farsi sentire, attraverso il boicottaggio delle aziende israeliane operanti nel nostro Paese, delle aziende italiane attive in Israele e la denuncia degli accordi di cooperazione fra lo Stato e gli Enti Locali con Israele. In particolare, ribadiamo la denuncia dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele e degli accordi stipulati da alcune Regioni – Toscana, Emilia-Romagna, Friuli – Venezia Giulia, Umbria e Lazio – per finanziare la sanità israeliana attraverso il progetto Saving Children, dei finanziamenti erogati dalla Regione Lazio al Matimop di Israele per la ricerca sulle nanotecnologie, largamente impiegate a fini militari, degli accordi industriali tra Regione Emilia-Romagna e istituzioni israeliane.
Il boicottaggio accademico, culturale e sportivo ai danni di Israele non solo è parte integrante della campagna BDS, ma costituisce un elemento centrale della campagna stessa, perché contribuisce a ad affrontare l’apparato coloniale israeliano proprio sul piano ideologico (un piano strategico per l'occupante), a rendere cioè visibile la natura di apartheid dello Stato di Israele, uno Stato che non ha alcun senso definire “democratico”, uno Stato che occupa la terra di un altro popolo, uno Stato che discrimina i suoi stessi cittadini su base religiosa, uno Stato che disprezza il Diritto internazionale e i Diritti Umani.
Le istituzioni accademiche israeliane sono pienamente corresponsabili della politica israeliana, poiché in una struttura sociale fortemente militarizzata, partecipano alla ricerca scientifica anche in campo militare, senza alcuna distinzione con la ricerca civile. Il “dual use” nei centri di ricerca e in tantissimi ricercatori israeliani è la norma e non una eccezione.
Sosteniamo, quindi, tutte le iniziative di docenti e studenti per il boicottaggio accademico ai danni di Israele, e riteniamo in tal senso contraddittorie le prese di posizione di chi ritiene “priva di senso” una campagna di boicottaggio delle università israeliane, sostenendo che bisogna limitarsi ad intervenire in favore degli atenei palestinesi. Non è risicando qualche finanziamento per le università palestinesi che si può affrontare la natura criminale dell’apparato di apartheid israeliano. L’apparato coloniale israeliano – inclusi i suoi apparati ideologici di stato - vanno combattuti su tutti i terreni, esattamente come è avvenuto con la vittoriosa campagna internazionale contro l’apartheid sudafricano. Recenti dichiarazioni degli ambasciatori israeliani hanno confermato come il danno che temono principalmente dalle campagne di boicottaggio sia soprattutto quello per l'immagine di Israele. Continuare ad avere paura delle parole – e boicottaggio è una di queste – non aiuterà lo sviluppo di un movimento per il BDS ampio anche nel nostro Paese.
Per questi motivi, il Forum Palestina invita le associazioni e i comitati di solidarietà con il popolo palestinese a fare del prossimo 30 marzo una grande giornata di mobilitazione per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni ai danni di Israele.
Con la Palestina nel cuore, fino alla vittoria.
Il Forum Palestina – Campagna italiana per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzion
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