“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 31 maggio 2010

Contro l'attacco di Israele e in solidarietà con la Freedom Flottilla

Contro l’aggressione israeliana alla Freedom Flottilla e in concomitanza con le manifestazioni che si svolgevano in oltre 20 città italiane, anche a Bologna si sono spontaneamente riuniti alle 17 in Piazza Nettuno quasi un migliaio di persone di varie realtà politiche e sociali della città solidali con la Palestina. Un corteo spontaneo, partito da Piazza Nettuno, si è mosso per via Ugo Bassi per raggiungere Piazza Prefettura da cui si è fatto ritorno in Piazza Nettuno. È stato denunciato l’inaudito attacco militare israeliano in cui sono stati assassinati 19 attivisti internazionali delle imbarcazioni della Freedom Flottilla dirette a Gaza per portare aiuti umanitari; è stata espressa solidarietà ai 700 attivisti internazionali aggrediti e con la resistenza palestinese; è stato chiesto un serio intervento di condanna internazionale su Israele; ci si è dati appuntamento domani 1 giugno alla 19,00 al Festival sociale delle culture antifasciste in via Togliatti  per un'assemblea cittadina e il 2 giugno alle 10 in Piazza Maggiore.

L’attacco terrorista israeliano in acque internazionali dovrebbe ormai lasciar da parte tutte le ipocrisie di chi ha sempre difeso e sostenuto la politica di occupazione, distruzione, massacri, apartheid e discriminazione messe in atto da Israele da oltre sessanta anni. È chiarissima del resto l’aggressività e l’arroganza di uno Stato che ha sempre agito nella consapevolezza della totale impunità a livello internazionale. Ultime dimostrazioni, giunte alla ribalta dei media, di tale arroganza vanno dal noto massacro di Gaza, allo sgombero dei palestinesi dalle loro case in Gerusalemme est, fino al recente rifiuto della firma dell’accordo di non proliferazione nucleare.

L’assassinio degli internazionali pesa sulla coscienza di Israele ma anche di tutti gli Stati che hanno avallato in silenzio, non solo il massacro di Gaza, ma anche il completo isolamento della Striscia di Gaza in cui le condizioni di sopravvivenza umiliano pesantemente la dignità umana. L’isolamento sta portando addirittura all’avvio della costruzione del Muro di acciaio sul confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto finanziato dagli Stati Uniti che isolerà materialmente questa striscia di terra ormai da anni definita prigione a cielo aperto.

Politici internazionali e italiani hanno preso le distanze dall’attacco ma ora ci aspettiamo che alle espressioni verbali di condanna seguano sanzioni internazionali contro Israele; chiediamo che l’Italia faccia pressione per l’attivazione di tali sanzioni e che interrompa tutte le collaborazioni con Israele. Chiediamo che aziende e istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione Emilia Romagna, istituzioni accademiche, di ricerca interrompano le collaborazioni commerciali, scientifiche, culturali con Israele; invitiamo tutti al boicottaggio dei prodotti israeliani in solidarietà con la Freedom Flottilla e con la Resistenza Palestinese.

 Immagini da ZIC:
http://www.zic.it/in-centinaia-al-presidio-in-piazza-maggiore-in-aggiornamento/

x la palestina tutti in piazza!

FREEDOM FLOTILLA: MASSACRO ISRAELIANO NELLE ACQUE INTERNAZIONALI

Le 6 navi della Freedom Flotilla sono state attaccate dagli Israeliani verso le 5 di questa mattina. Il corrispondente di Al Jazeera riferisce di 16 morti e decine di feriti fra i passeggeri.
Gli squadroni della morte di Tel Aviv hanno assaltato le navi, che si trovavano a 150 chilometri dalla costa. Le navi sono state dirottate verso il porto israeliano di Haifa, anziché verso quello di Ashdod, originariamente previsto, perché i giornalisti in attesa non vedano quello che è accaduto.

Invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza oggi stesso, in ogni città, per protestare contro lo Stato criminale di Israele e i governi complici, in solidarietà con gli attivisti internazionali sequestrati e con il popolo palestinese. A Bologna l’appuntamento è per le 17.00 in Piazza Nettuno

comitato palestina bologna

domenica 23 maggio 2010

COOP e NORDICONAD interrompono la commercializzazione dei prodotti dei territori palestinesi occupati

Un importante risultato della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro l’apartheid israeliana

Comunicato stampa - 22 maggio 2010
A seguito della campagna di pressione della coalizione italiana contro la Carmel-Agrexco, due importanti catene italiane di supermercati, COOP e Nordiconad, hanno dichiarato la sospensione della vendita dei prodotti Agrexco, principale esportatore di prodotti agricoli da Israele e dalle colonie israeliane illegali nei Territori Palestinesi Occupati.

Boicottaggio porta a porta, imprese dei coloni in rosso

di Michele Giorgio - GERUSALEMME

RAMALLAH - Campagna dell'Anp: palestinesi, non commerciate con i settler

«Questo boicottaggio è stupido e miserabile, i palestinesi devono interromperlo subito». Non è stato un capo dei coloni israeliani a pronunciare ieri parole tanto infuocate nei confronti della protesta che i palestinesi stanno attuando contro gli insediamenti ebraici costruiti in Cisgiordania (in violazione delle leggi internazionali) dopo l'occupazione militare nel 1967.
Ad alzare la voce è stata Dalia Itzik, ex speaker della Knesset e attuale capogruppo del partito «centrista» Kadima, a conferma che il boicottaggio delle colonie e dei loro prodotti, avviato inizialmente dalla campagna popolare «Karame» (dignità) e poi adottato dall'Anp, si sta rivelando un efficace strumento di pressione economica nelle mani dei palestinesi.

Campagna BDS: emblematico editoriale di una agenzia israeliana

Un editoriale di Ynet news (agenzia israeliana) rivela le preoccupazioni e le contromisure che l’establishment israeliano intende prendere contro la campagna di pressioni internazionali avviatasi con le iniziative BDS in tutto il mondo. Ultima in ordine di tempo nel nostro paese, l’iniziativa di contestazione alla multinazionale farmaceutica israeliana “Teva” alla Fiera Cosmofarma di Roma sabato scorso. L’editoriale di Ynet news è stato tradotto da Stephanie Westbrook.


Contrastare la guerra “soft”

Fayyad si rende conto del potenziale potere della guerra “soft” contro Israele; anche noi dovremmo

di Asher Fredman
ynetnews – 5 maggio 2010

Israele. Boicottare i “boicottatori”

di Gideon Levy

Mentre il boicottaggio internazionale contro l'apartheid del Sud Africa si ritiene che abbia contribuito alla caduta del regime, in Israele è considerato irrilevante e non confrontabile.


lunedì 10 maggio 2010

Incontri con OMAR BARGHOUTI

Membro fondatore della Palestinian Campaign for Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)


Venerdi 14 Maggio
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Ore 11:15 - CNR di Bologna, Via Gobetti 101

Diritti negati in Palestina; il boicottaggio accademico di Israele è una soluzione?

Interverranno: E. Bartolomei (Univ. Macerata), G. Ruani (CNR)
Organizza: Scienziate/i Responsabili e Coord. Campagna BDS Bologna


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Ore 14:45 - presso AULA 6, Dip. Psicologia Università di Bologna, Viale Carlo Berti Pichat 5

Il boicottaggio accademico: una pratica lecita?

Interverrà: E. Bartolomei (Univ. Macerata)
Organizza: Coordinamento Campagna BDS Bologna


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In occasione dell'uscita del libro: "Pianificare l'oppressione. Le complicità dell'accademia israeliana"
(a cura di E. Bartolomei, N. Perugini e C. Tagliacozzo) SEB 27, Torino
http://dirittostudiopalestina.wordpress.com/

"INFILTRATI"

Dopo il decreto dell’esercito israeliano che ridefinisce la nozione di «infiltrati»
Costernazione del Cec per la direttiva dell'esercito israeliano

Il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese Cec), ha espresso la propria costernazione dopo aver saputo della direttiva dell’esercito israeliano che ridefinisce la nozione di «infiltrato» nei Territori palestinesi occupati [cfr Riforma n. 16, p. 16, ndr] e si è detto «preoccupato per gli ostacoli che tali misure potrebbero creare per il processo in vista di una pace giusta».

Deportati a Gaza

L’ ordinanza militare num. 1650, in vigore da qualche settimana in tutta la West Bank sta determinando conseguenze che stanno colpendo molte famiglie causando la deportazione di centinaia di palestinesi dalla West Bank alla Striscia di Gaza, molti di essi non sono bene accetti da Hamas e rischiano ritorsioni una volta tornati.
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Israele apre il fuoco contro due deportati a Gaza
Rimane bloccato al valico di Erez l’espulso Ahmed Sabah

Valico di Erez, 04 maggio (Nena News)
I soldati israeliani oggi hanno aperto il fuoco e respinto due palestinesi deportati il mese scorso a Gaza che, nei pressi del valico di Erez, hanno tentato attraversare la frontiera e di tornare a casa in Cisgiordania.

Droni, piloti in guerra con il joystick

Gli americani in Afghanistan e Iraq, gli israeliani a Gaza

Questo articolo riguarda l’Afghanistan non il Vicino Oriente ma l’uso dei droni (gli aerei senza pilota e guidati elettronicamente a distanza) è stato fatto in abbondanza dagli Stati Uniti anche in Iraq, e occasionalmente in Yemen, nonché da Israele contro i palestinesi a Gaza. Per questa ragione la Nena-News ha ritenuto opportuno tradurre in italiano e pubblicare questo interessante servizio del Los Angeles Times dello scorso febbraio sulla guerra nel terzo millennio versione USA, che assomiglia sempre più a un gioco elettronico ma che resta una guerra vera con morti e feriti tra civili innocenti.

Il prossimo 7 giugno l'AIEA si occuperà finalmente anche dell'arsenale nucleare israeliano- E' la prima volta

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) si riunirà il 7 giugno prossimo per discutere anche sui programmi nucleari di Israele: è la prima volta che la questione rientra nell'ordine del giorno dell'Agenzia dal 1948 ad oggi. Fonti dell'Aiea hanno tuttavia sottolineato che l'agenda - di cui l'Associated Press ha ottenuto una bozza - potrebbe subire dei cambiamenti prima della riunione. Lo Stato ebraico - che non è firmatario del Patto di non proliferazione - non ha mai confermato né smentito di possedere armi atomiche, né ha mai permesso agli ispettori dell'Agenzia di visitare i propri impianti. L'Aiea di fatto ha sempre affermato di voler agire sulla base di una effettiva esistenza degli arsenali atomici di Israele, accreditato dagli esperti di circa 200 testate.

da Forum Palestina del 10 maggio 2010

domenica 2 maggio 2010

Il premier libanese Hariri respinge le ingerenze statunitensi e israeliane sul Libano

In un'intervista al quotidiano del Qatar Al-Watan, il primo ministro libanese Rafik Hariri ha accusato Israele di cercare scuse (i missili Scud siriani a Hezbollah) per una nuova guerra con il Libano. Hariri si è rifiutato di “chiedere a Hezbollah che smentisca formalmente il possesso di tali missili, per non mettere il Libano nella parte dell’imputato dando a Israele il diritto di lanciare accuse”. Nel frattempo il vice segretario generale di Hezbollah Naim Kassem si è chiesto in un’intervista “cosa si impicciano gli Stati Uniti con il fatto se noi ci armiamo o meno? Chi ha il diritto di decidere per noi la quantità e la qualità delle nostre armi?”. Dopo il suo incontro martedì con il ministro della difesa israeliano Ehud Barak, il segretario alla difesa Usa Robert Gates ha parlato delle forniture militari dalla Siria a Hezbollah: “Siamo arrivati al punto – ha detto – che Hezbollah ha più missili di quanti ne abbia la maggior parte dei governi del mondo”. Da parte sua, Barak ha parlato di un “probabile squilibrio di forze in conseguenza delle forniture di armi siriane”.


Forum Palestina

Organizzazioni studentesche palestinesi si preparano a rafforzare la campagna internazionale di boicottaggio di Israele

Numerosi gruppi studenteschi e giovanili palestinesi dei territori della West Bank e di Gaza hanno firmato un memorandum avviando così una consistente campagna di boicottaggio dei prodotti e programmi israeliani.
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