“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 27 dicembre 2010

27 DICEMBRE 2008, A GAZA IL CIELO SI OSCURO’

Gli aerei israeliani colpirono per tutto il giorno la Striscia. Era l’inizio di «Piombo fuso» che dopo tre settimane avrebbe lasciato sul terreno 1.400 palestinesi morti, tra i quali centinaia di donne e bambini. Oggi a Roma la commemorazione delle vittime.


Gerusalemme, 27 dicembre 2010, Nena News – Apparvero in cielo all’improvviso intorno alle 11.30, le decine di cacciabombardieri israeliani che il 27 dicembre di due anni fa colpirono massicciamente e in più punti la Striscia di Gaza facendo strage in particolare di agenti di polizia riuniti per una cerimonia ufficiale.

...non dimenticate il muro

Natale in Cisgiordania

Anche Babbo Natale contro il muro


da Nena-news del 25 dicembre 2010

domenica 12 dicembre 2010

Urgentissimo! Solidarietà con Enzo Iacopino!

Riceviamo da Freedom Flotilla - Roma, roma@freedomflotilla.it:


Care compagne e cari compagni,
come certamente sapete, per domani mattina (13 dicembre 2010) è convocata una conferenza stampa a Roma per presentare la Freedom Flotilla 2, con la presenza di alcuni compagni della Coalizione Internazionale. La conferenza stampa si terrà presso la sede nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, In Via Parigi n. 11, dalle ore 11.00.

Da alcuni giorni, la Israel Lobby si è scatenata contro il Presidente dell'Ordine, Enzo Iacopino, chiedendone le dimissioni, perchè "colpevole" di ospitare la nostra conferenza stampa. La canea, guidata dai soliti Fiamma Nirenstein, Claudio Pagliara, Dimitri Buffa e dal sito Informazione Corretta, è fatta anche da un massiccio invio di mail di protesta.
Il Presidente Iacopino non si è lasciato intimidire ed ha confermato l'ospitalità nella sede dell'O.d.G. per la conferenza stampa. E' assolutamente necessario ed urgente manifestare solidarietà al Presidente Iacopino, per cui, chiediamo a tutte e tutti di inviare immediatamente a nostra volta mail ai seguenti indirizzi:

enzo.iacopino@odg.it e, per conoscenza (Cc) a enrico.paissan@odg.it e giancarlo.ghirra@odg.it

Di seguito, una proposta di testo che ognuno può rielaborare come meglio crede. L'importante è che le mail partano subito e che siano tantissime, per cui l'invito è a diffondere questo appello a quanta più gente possibile.

Gentile Presidente Iacopino,
a fronte degli attacchi strumentali che Le vengono rivolti per aver consentito lo svolgimento di una conferenza stampa per illustrare la prossima Freedom Flotilla che dirigerà verso la Striscia di Gaza, Le esprimiamo i sensi della nostra solidarietà e della nostra stima per la sensibilità democratica dimostrata.
Garantire il diritto di informazione è una delle più nobili manifestazioni di democrazia e ci auguriamo che in molti seguano il Suo esempio.

sabato 4 dicembre 2010

...A PROPOSITO DI ACQUA BENE COMUNE

La questione dell'acqua rappresenta un aspetto fondamentale della strategia di occupazione israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, nel Golan, e nella Striscia di Gaza. Il mito sionista di "far fiorire il deserto", infatti, è attuato impedendo ai Palestinesi di accedere alle risorse idriche legalmente, tecnicamente e fisicamente e creando condizioni che li spingano ad abbandonare le loro terre.

Israele si è appropriato di tutte le risorse idriche ed i palestinesi sono costretti a pagare la propria acqua alla azienda idrica israeliana, Mekorot, a prezzi superiori rispetto a quelli vigenti per gli israeliani. Il consumo medio annuale di un israeliano (357 mc) è quattro volte più elevato di quello di un Palestinese di Cisgiordania (84,6 mc). La Mekorot, rifornisce gli israeliani, compresi quelli delle postazioni militari israeliane e delle colonie, ininterrottamente. I Palestinesi, invece, a causa di interruzioni arbitrarie di erogazione, sono obbligati a fare riserva di acqua piovana e ad usare camion‐cisterna, facendo rincarare il prezzo dell’acqua.
Mentre i coloni israeliani utilizzano l’acqua per piscine, prati e per “far fiorire il deserto”, i palestinesi impiegano l'acqua prevalentemente in agricoltura. La quantità d’acqua a disposizione degli agricoltori della Cisgiordania è molto inferiore a quella impiegata dai coloni.
I Palestinesi non hanno il diritto di perforare pozzi senza l’autorizzazione militare israeliana, mentre i coloni lo possono fare e sempre più a grandi profondità. Con vari espedienti Israele cerca di sottrarre o distruggere i pozzi palestinesi. Lo stesso tracciato del Muro è stato concepito anche con l'intento di separare i pozzi dalle terre, provocando l’abbandono dei territori e la loro confisca da parte di Israele.

La politica di appropriarsi delle risorse è chiaramente parte del progetto sionista.

Comitato Palestina Bologna

mercoledì 1 dicembre 2010

Dabka BDS



Responsabilità e il Movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni)
La legge internazionale vieta la discriminazione e il trasferimento forzato sulla base della nazionalità, etnicità o religione. Le risoluzioni ONU affermano il diritto all'auto-determinazione del popolo palestinese e il diritto per gli sfollati al risarcimento, includendo il loro diritto al ritorno alle loro case e alle loro proprietà. Gli Stati e le Nazioni Unite hanno fallito nel sostenere la responsabilità di Israele e nel tutelare i diritti del popolo palestinese. Le organizzazioni della società civile di tutto il mondo sono intervenute per esprimere solidarietà con i palestinesi e far rispettare la responsabilità. Esse vogliono il perseguimento dei colpevoli di crimini di guerra e crimini contro l'umanità e lavorano per la campagna per il BDS contro Israele fino a quando non sarà conforme al diritto internazionale.
(dal calendario di BADIL)
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