“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 10 settembre 2009

NAHR EL-BARED: "...dove sono finiti i milioni di dollari stanziati dai Governi Internazionali per la ricostruzione?"

Due anni fa, il 7 settembre del 2007 finiva l'attacco al campo profughi Nahr el-Bared in Libano, ma dopo due anni la situazione è ancora al limite della sopravvivenza

9/09/2009 Report da Nahr al Bared

Il campo profughi di Nahr al Bared, con suoi 40.000 abitanti, era il secondo per dimensioni in Libano, possedeva fino al 2007, l’economia più stabile e sviluppata fra tutti i 12 campi

profughi palestinesi ufficialmente registrati sul territorio libanese. Era frequentato dai libanesi e anche dai vicini siriani, che godevano di prezzi competitivi e credito. Tra il maggio e il settembre del 2007, il campo è stato raso al suolo dall’Esercito Libanese, con il pretesto di estirparne le milizie di Fatah al Islam che vi si erano insediate. Il numero degli elementi armati di questa organizzazione non superava le quattrocento unità e nelle sue fila si contavano curdi, siriani, libanesi, sauditi e pochi elementi palestinesi estranei al campo.


Di ritorno a Nahr el Bared a 16 mesi dalla mia ultima vista, molte cose sembrano cambiate, anche se i cambiamenti rispetto al disastro e alla devastazione sono in realtà minimi e la situazione dei profughi è disperata. Il campo è tutt’ora occupato dall’Esercito Libanese, circondato da 5 check point con l’ingresso proibito a chiunque. I palestinesi devono mostrare l’ID ai check point ogni volta che entrano nel campo e spesso devono sottostare a controlli. ...

.... leggi tutto: http://www.associazionezaatar.org/index.php?option=com_content&task=view&id=676&Itemid=1

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