“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 18 novembre 2010

CONFERENZA PUBBLICA

VENERDI 19 NOVEMBRE ORE 18.30
Centro Interculturale Zonarelli
Via Giovanni Antonio Sacco, 14 Bologna


Intervengono:
Vera Pegna (Fondazione Lelio Basso - sezione internazionale)
Fausto Gianelli (Giuristi democratici)
Vincenzo Brandi (Forum Palestina)
Collettivo Autorganizzato Universitario - Napoli


Promuovono:
Comitato Palestina Bologna
Ass. Sopra i Ponti
Bologna Prende Casa





Dieci domande sul sionismo

  1. Il sionismo nasce nell’Europa dell’espansione colonialista del secondo Ottocento. Quanto si sono influenzati e integrati reciprocamente il progetto sionista e quello colonialista europeo?
  2. Il sionismo era l’unica opzione politica disponibile per i cittadini di origine ebraica in Europa? Oppure la lotta contro la discriminazione, le persecuzioni e i pregiudizi antiebraici aveva altri sbocchi politici ma di segno anticolonialista?
  3. Quali sono state le conseguenze in Palestina del “sionismo reale”, cioè di un progetto ideologico che “si è fatto Stato” con la nascita di Israele?
  4. Come mai il sionismo riesce a funzionare ancora oggi da elemento di attrazione per le élite dei paesi europei e degli Stati Uniti? Quanto ha influito in questi anni sulla rinascita di un progetto e di una cultura neocolonialista verso i paesi in via di sviluppo?
  5. Qual è l’influenza del sionismo reale nel dibattito, nella cultura politica e nelle scelte strategiche dei paesi dell’Europa, dell’Africa, dell’America Latina e degli Stati Uniti?
  6. E’ storicamente, politicamente e scientificamente accettabile l’equiparazione tra antisionismo e antiebraismo che viene ripetutamente riaffermata dalle massime autorità istituzionali italiane?
  7. Il governo italiano è “il migliore alleato di Israele in Europa”. L’esperienza del partito Kadima ha molti ammiratori nei partiti italiani. Tsahal ha molti sostenitori politici ed economici. La cultura sionista ha molti estimatori tra artisti e scrittori del nostro paese. Esiste il rischio di una sua egemonia sulla vita politica e culturale italiana?
  8. Il revisionismo storico, praticato a piene mani anche nel nostro paese, non è l’altra faccia del negazionismo messo all’indice dalla comunità intellettuale? Può esistere un unico monopolio dell’orrore e della memoria?
  9. Il boicottaggio accademico verso Israele, invocato da docenti universitari e sindacati di altri paesi europei, può essere ritenuto una normale forma di pressione internazionale sulla politica di uno Stato, e praticato come tale?
  10. Il progetto di uno Stato Unico per ebrei e palestinesi è da ritenersi una minaccia o una soluzione possibile per la pace in Medio Oriente?
Qualche riferimento su Forum Palestina
    Qualche riferimento su Alkemia

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