“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 16 maggio 2011

THIS IS MY LAND...HEBRON

GAP - PARMA in collaborazione con SOLARES DELLE ARTI
presenta
THIS IS MY LAND...HEBRON
Un documentario di Giulia Amati e Stephen Natanson


Hebron è un luogo conteso, dominato dall’odio e dalla violenza.
Nel 1968, dopo la Guerra dei Sei Giorni e la schiacciante vittoria militare di Israele, un gruppo di 30 coloni israeliani decise di trasferirsi nella città per riprendere possesso di questa che considerano una parte importante della Terra Promessa.

Considerata una città santa da ebrei, cristiani e mussulmani perché qui è sepolto Abramo, Hebron è l’unica città dei Territori Occupati ad avere una colonia israeliana nel cuore di una città palestinese.
600 coloni vivono protetti da 2000 soldati nel centro storico di una città di 160.000 palestinesi.
Ad Hebron il conflitto ha preso la forma di una guerra tra vicini di casa dove l’obbiettivo è conquistare ogni giorno un metro in più di città, tenere il nemico sotto controllo o semplicemente resistere.
Sputi, calci, aggressioni, insulti fanno parte della vita quotidiana. Le donne, i bambini e l’esercito
partecipano a questa guerra tra vicini.

Rompere il silenzio
Giulia Amati è andata ad Hebron per insegnare un corso di “film-making” di tre mesi in un Media Center finanziato dall’Unione Europea. Quello che ha visto arrivata nella città era molto diverso da quello che si era immaginata.

Poco dopo il suo arrivo ha incontrato Yehuda Shaul, un ex soldato israeliano che ha fondato l’organizzazione “Breaking the Silence” con cui conduce delle visite guidate nel centro di Hebron. Grazie alla sua esperienza come soldato di base ad Hebron, Yehuda descrive a turisti, diplomatici e giornalisti le dinamiche della città sotto occupazione.

Dopo aver filmato le visite guidate di Yehuda e intervistato alcune famiglie palestinesi, Giulia si è resa conto che per capire veramente la situazione bisognava ascoltare il punto di vista dei coloni.
Stephen Natanson l’ha raggiunta per filmare e intervistare esponenti della colonia israeliana di Hebron. Insieme hanno continuato le riprese del documentario.

Ulteriore materiale è stato donato da organizzazioni umanitarie internazionali e dall’archivio video di B’Tselem. B’Tselem è un’organizzazione per i diritti umani israeliana il cui archivio video è stato creato da Oren Yakobovich. Yakobovich ha inventato il progetto “shooting back” distribuendo piccole videocamere a famiglie palestinese in condizioni particolarmente esposte agli attacchi dei coloni e dell’esercito. Questa campagna ha aiutato a portare all’attenzione pubblica alcuni dei casi più drammatici di ingiustizia degli ultimi anni.

La serata si terrà a PARMA al Cinema Edison D'Essai (Largo 8 Marzo, Quartiere Montanara) dalle ore 20.00 con aperitivo palestinese e la regista Giulia Amati a presentare il documentario, la proiezione inizierà alle 21.15.

Prezzo di ingresso 6€

gap.parma@gmail.com

Con la Palestina
Fino alla vittoria

Gruppo d'azione per la Palestina

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