“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

giovedì 22 dicembre 2011

Benvenuti in Palestina


15 - 21  aprile 2012     Missione Internazionale 
 Bienvieniu en Palestine

Bienvenue en Palestine scalda i motori: ad aprile 2012 la partenza della nuova Air Flotilla verso la Palestina.

Dopo la missione di luglio della Flytilla una nuova missione, "Bienvenue en Palestine", sta raccogliendo forze e adesioni internazionali per rompere il divieto di libera circolazione in Palestina.
INFO: www.bienvenuepalestine.com
CONTATTI: nicolas.shahshahani@wanadoo.fr
Ne parliamo con uno dei coordinatori, Nicholas Shahshahani di Capjpo-EuroPalestine.




Puoi descriverci la missione Bienvenue en Palestine?
Meglio di me può rispondere l’appello firmato da diverse personalità, tra cui Desmond TUTU, Noam CHOMSKY, l’ex Ministro inlgese Tony BENN, la storica figura della resistenza francese Stéphane HESSEL o il disegnatore italiano Vauro SENESI: “Noi, firmatari della presente lettera, aderiamo all’appello di “Bienvenue en Palestine 2012” per permettere agli attivisti per i diritti umani e per i diritti nazionali del popolo palestinese di entrare liberamente in Palestina nell’aprile 2012. Attualmente, l’unica possibilità per entrare in Palestina è quella di passare attraverso i posti di controllo israeliani; in questo modo Israele ha fatto della Palestina una gigantesca prigione, impedendo addirittura agli stessi prigionieri di ricevere visite. “Bienvenue en Palestine 2012” contesta la politica israeliana d’isolamento della Cisgiordania, nello stesso momento in cui i coloni paramilitari e l’esercito israeliano commettono crimini contro la popolazione palestinese indifesa. Noi ci appelliamo ai nostri governi affinché sostengano il diritto dei palestinesi a ricevere liberamente i loro visitatori, e il diritto per questi ultimi di visitare liberamente la Palestina. I partecipanti alla missione “Bienvenue en Palestine 2012” chiedono che venga rispettato il loro diritto di transitare per l’aeroporto di Tel Aviv senza impedimenti, al fine di potersi recare direttamente in Cisgiordania dove sono attesi per la realizzazione di un progetto educativo dedicato ai bambini palestinesi”. Ai primi di luglio del 2011 mentre la Freedom Flotilla veniva bloccata su richiesta israeliana nei porti greci , oltre 350 sostenitori del popolo palestinese organizzati nel Flytilla tentavano di prendere i voli alla volta dell’aeroporto Ben Gurion. L’intenzione era quella di dichiarare alle autorità di frontiera sioniste di andare in Palestina, rivendicando per se e per i palestinesi il diritto alla libera circolazione e l’implicito riconoscimento della Palestina. Le autorità israeliane emisero una lista con i nomi dei partecipanti e molti di loro furono bloccati negli aeroporti europei, altri riuscirono ad arrivare e furono arrestati e poi espulsi.

Nicolas, che bilancio fate della Flytilla di luglio?
Assolutamente positivo. Il giudizio è innanzitutto quello dei nostri compagni palestinesi, ma anche quello dei nostri compagni israeliani, e di tutte le delegazioni coinvolte nell’iniziativa (Francia, Belgio, RegnoUnito, Irlanda, Australia ...). La realtà del blocco della Cisgiordania è stata svelata al mondo intero, con una copertura mediatica che non potevamo neanche immaginare. Tanto che le adesioni alla nuova “onda” (BienvenuenPalestine prevista per Aprile 2012) si moltiplicano un pò dappertutto, includendo persino compagne e compagni che nel luglio del 2011 sono stati incarcerati per alcuni giorni nelle prigioni israeliane.

Bienvenue en Palestine come prima la Freedom Flotilla e la Flytilla richiedono un grande sforzo umano ed economico, alcuni criticano questa modalità di concentrare forze su un evento?
Non capisco bene la domanda. Il popolo palestinese, sopratutto gli abitanti di Gerusalemme e della Cisgiordania, devono contrastare la progressiva distruzione della loro terra e delle loro città. Una distruzione che Israele mette in pratica con l’appoggio o almeno con il silenzio dei governi. E perciò il dovere dei cittadini comuni, dell’opinione pubblica internazionale, fare tutto il possibile per intervenire in questo gioco mortale. Cittadini che non rischiano un centesimo in paragone con le sofferenze inflitte ogni giorno al popolo palestinese.

Che tipo di risposta vi aspettate da Israele?
Vedremo bene. Se il governo israeliano vuole proibire il passaggio a piu di 1,000 persone di tutte le età e tutte le cittadinanze, e metterle in carcere, è affare suo.

I governi europei sia per la Freedom Flotilla che per la Flytilla hanno confermato la loro complicità con l'occupazione israeliana, questa missione si da anche l'obiettivo di attaccare questa complicità?
E’ ovvio.

Questa missione cade in uno scenario di evoluzione rispetto al quadro dell'area, pensate che questo crei delle condizioni migliori per il vostro intervento?
Migliori non lo so. Indispensabile sicuramente. Constatiamo che Israele non sopporta neanche i piccolissimi passi diplomatici in favore della Palestina (adesione all’Unesco). A nostro parere, è un segno dell’isolamento crescente di questo Stato. Non è il momento di mollare.

Come si può aderire dall'Italia facendo riferimento al gruppo francese?
Alcuni Italiani già hanno preso il biglietto. Dalla Francia, saremmo felici dare informazioni e consigli a tutte le persone interessate. Si prega rivolgersi (anche in italiano) a nicolas.shahshahani@wanadoo.fr . La risposta è assicurata.

Chi non può partecipare come può sostenere Bienvenue en Palestine?
Finanziariamente! Sul nostro sito trovate tutte le informazioni per aderire e sostenerci www.bienvenuepalestine.com

da Forum Palestina

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