“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

domenica 6 febbraio 2011

Un giorno di solidarietà con la rivolta egiziana a Ramallah



Comunicato Stampa: manifestazioni nella Palestina occupata in solidarietà con
Egitto e Tunisia

Ramallah, 5 Febbraio 2011

Più di due mila persone radunate oggi nel centro di Ramallah a piazza Al-Manara in solidarietà con le rivolte popolari in Egitto e Tunisia, reclamano libertà, giustizia sociale, democrazia e diritti umani.
Manifestazione parallela si è svolta a Betlemme e a Nazareth. Manifestazioni precedenti sono state organizzate da attivisti palestinesi a Tel Aviv, Ramallah e Gaza.


Le manifestazioni sono state convocate dai movimenti giovanili indipendenti, le ONG palestinesi di rete, i sindacati e le categorie professionali. Piazza al-Manara traboccava di un pubblico eterogeneo di studenti, lavoratori, professionisti, attivisti dei diritti umani e rappresentanti dei partiti politici, con una presenza importante di donne. I manifestanti hanno portato bandiere Egiziane, tunisine e palestinesi e ripetuti i canti egiziani di "La gente vuole smantellare il regime" e "Abbasso Mubarak". Essi anche chiesto la fine dell'occupazione, della divisione interna, della normalizzazione, dei regimi oppressivi, e della complicità di Stati Uniti e Occidente nel mantenimento di sistema coloniale di Israele e nella protezione dei regimi arabi dispotici.

Uno dei manifestanti, Omar Assaf, ha detto che "Noi, il popolo palestinese, inviamo un messaggio al mondo arabo di stare insieme per una vita migliore contro la corruzione delle autorità ... Sosteniamo il popolo egiziano, ma gli Egiziani devono eleggere il loro leader, il popolo tunisino deve eleggere il suo leader, e noi palestinesi dobbiamo eleggere i nostri leader. "

Questo è stato il quarto e il più grande raduno di Ramallah, in solidarietà con i popoli di Egitto e Tunisia. I tre precedenti, organizzati da gruppi di giovani sono stati violentemente repressi da agenti dell'Autorità palestinese, finanziata principalmente dagli USA e dall'UE. L'AP ha inoltre inviato agenti in borghese tra la folla di oggi che cantavano slogan pro-Abbas e hanno aggredito alcuni dei manifestanti.

Gli organizzatori hanno sottolineato che continueranno la mobilitazione a sostegno dei diritti umani, contro l'occupazione israeliana e lo status quo, e in solidarietà con le lotte in tutto il mondo, soprattutto nei paesi arabi, per la libertà, la democrazia e la giustizia sociale. Il prossimo appuntamento è imminente e convocato dai comitati popolari della Palestina di dimostrare di fronte alle ambasciate israeliane in tutto il mondo Venerdì, 11 febbraio, contro l'ingiustizia e dittatura e in solidarietà con i popoli perseguitati sotto lo slogan "La gente può portare il cambiamento e rendere l'impossibile possibile".

Inviatoci da Mazin Qumsieh, attivista delle mobilitazioni popolari contro il Muro dell'Apartheid invitato di recente a Bologna


L'atteggiamento dei palestinesi sulle manifestazioni in Egitto

Ieri, 3 febbraio, centinaia di palestinesi della Striscia di Gaza hanno sfilato in solidarietà alla rivolta popolre in corso in Egitto. I manifestanti hanno marciato portando slogan in cui si leggeva "Il popolo vuole che il regime vada via" o anche "Basta con Hosni Mubarak!".

Nella dimostrazione, un gruppo di studenti palestinesi si è fatto portatore di un messaggio rivolto alle Nazioni Unite, "perché prendano provvedimenti contro il regime di Mubarak". "Il massacro in corso come quello già consumatosi in P.zza Tahrir è un evento decisivo, e ci rivolgiamo alla comunità internazionale affinché risponda subito alla crisi".

Così come era avvenuto nei giorni scorsi a Ramallah ( governata dall'ANP), anche nella Striscia di Gaza la polizia palstinese del governo di Hamas aveva bloccato una marcia in solidarietà con il popolo egiziano. L'organizzazione "Human Rights Watch" aveva chiesto all'Autorità nazionale palestinese (Anp) di fermare la repressione contro i dimostranti; l'ultimo episodio era avvenuto a Ramallah, mercoledì scorso, 2 febbraio. "I raduni privi di permesso rilasciato dall'Autorità nazionale palestinese sono vietati". Adnan ad-Damiri, membro degli apparati di sicurezza dell'Anp, ha confermato la notizia giustificando la decisione del governo di Ramallah con la necessità di contenere i rischi ovvero, "avvalersi del diritto di manifestazione in questi giorni potrebbe portare a disordini incontenibili".

Nel frattempo, gruppo creati su Facebook inneggianti alla caduta di Mahmoud 'Abbas, già avrebbero raccolto migliaia di palestinesi intorno ad essi. Queste realtà denunciano il coordinamento in materia di sicurezza tra Anp e forze d'occupazione israeliane, la politica di persecuzione dei movimenti di resistenza e l'aver compromesso gravemente la terra e il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.

Tra questi vi è il gruppo "The Palestinian Revolution to Remove the Abbas Authority" nel cui primo comunicato si può leggere: "La volontà di produrre un cambiamento in Palestina rispecchia l'istanza di milioni di cittadini, i quali chiedono la formazione di una leadership nazionale palestinese che faccia gli interessi del popolo". La campagna comunque non inneggia alla violenza, bensì mette in allerta il presidente 'Abbas, affinché non ignori le richieste popolari palestinesi.
(fonti: Ma'an news, Infopal)


Anche a Gaza non si può manifestare in solidarietà con la rivoluzione egiziana

Lunedì scorso, la polizia della Striscia di Gaza ha represso una dimostrazione in sostegno della rivolta in Egitto.
Secondo gli attivisti, sei donne ed otto uomini sono stati arrestati in un parco di Gaza City, dove si erano radunate alcune decine di manifestanti.
Le donne sono state rilasciate dopo poche ore, ma non è chiaro quando saranno liberati anche gli uomini. Fra gli arrestati, c’è anche la scrittrice e giornalista Asmaa Al-Ghoul, che ha scritto su Twitter di essere stata picchiata dalle donne poliziotto mentre manifestava in solidarietà con la rivolta egiziana.

Human Rights Watch ha criticato il governo di Hamas a Gaza per la repressione dell’iniziativa. "Le autorità di Hamas devono smetterla di intervenire arbitrariamente contro dimostrazioni pacifiche a proposito dell’Egitto o di qualunque altro argomento” ha dichiarato Sarah Leah Whitson, Direttore del gruppo in Medio Oriente. "I poliziotti che compiono arresti illegali e abusi contro i manifestanti devono essere chiamati a renderne conto”, ha aggiunto.
Il giorno prima, le forze dell’autorità Palestinese avevano disperse una manifestazione davanti l’ambasciata egiziana a Ramallah.

La settimana scorsa, l’ANP aveva vietato una dimostrazione in solidarietà con la rivolta in Tunisia.
Human Rights Watch ha chiesto all’ANP di fermare i suoi "interventi arbitrari verso le dimostrazioni pacifiche".

Lo scrittore e attivista palestinese Omar Barghouti, ha dichiarato in una email che “Fatah e Hamas concordano su poche cose, fra le quali la repressione del dissenso e la soppressione delle libertà”.

Fonte: Ma’an News Agency
da Forumpalestina del 2 febbraio 2011

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