“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

lunedì 4 aprile 2011

Colombia, i segreti di Pulcinella

Wikileaks conferma quanto le organizzazioni in difesa dei diritti umani vanno denunciando da sempre: i legami pericolosi tra Santos e Israele e fra Uribe e i paramilitari.

di Stella Spinelli
da PeaceReporter del 28 marzo 2011
Un cablogramma datato novembre 2008 e inviato dall'allora ambasciatore Usa in Colombia, William Brownfield, è stato pubblicato di recente da Wikileaks in quanto svela un legame tanto stretto quanto allarmante fra l'esercito di Bogotà e Israele. Il tutto coordinato da quello che al tempo era il ministro della Difesa e che oggi altro non è che il presidente della Repubblica, Juan Manuel Santos. Emersi anche legami fra governo e paramilitarismo.
Nel testo emerge che fra il 2005 e il 2006, gli alti comandi militari erano alquanto frustrati per l'impossibilità di localizzare gli esponenti dello Stato Maggiore delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), e per questo Santos pensò bene di contattare gli esperti israeliani affinché addestrassero e guidassero le forze speciali con lo scopo di scovare i numero uno della guerriglia. Ne nacque un accordo alquanto complesso, che prevedeva anche un supporto contro "le minacce esterne", rappresentato dal Venezuela di Hugo Chavez, e dall'Ecuador di Correa.

A rappresentare Israele, il generale Yisrael Ziv, amico personale di Santos, già viceministro della Difesa dello stato ebraico e direttore delle operazioni militari. Ziv fu anche il comandante delle forze israeliane nella Striscia di Gaza quando nel 2002 vennero sterminate numerose famiglie palestinesi che si trovavano nella abitazioni abbattute senza pietà dai militari, i quali asserirono: "Pensavamo si trattasse di case vuote".
L'allora ambasciatore Usa a Bogotà stilò anche un rapporto sui diversi accordi commerciali colombiani che comprendevano l'acquisto di 24 caccia Kfir ed altri armamenti militari, il 38 percento dei quali da Israele.

Un triangolo, quello Washington - Bogotà - Tel Aviv, che di certo non è nuovo, ma che adesso è comprovato. È dagli anni Ottanta che le tre capitali sono strettamente legate da fini e mezzi, ma è solo negli ultimi tempi che questa coalizione si è rafforzata, esprimendosi al massimo nella presenza e nelle attività operative e di intelligence nelle città e nella selva colombiana.

Ma Wikileaks ci racconta anche altro su Palazzo Narino, confermando persino quanto ampiamente denunciato da molte Ong colombiane e estere in difesa dei diritti umani. La legge Giustizia e Pace, ideata e messa in atto dal governo Alvaro Uribe a partire dal 2005, e che prevedeva una graduale smobilitazione dei paramilitari in nome della pace, altro non era che una farsa. Secondo i documenti pubblicati dall'organizzazione mediatica no-profit di Juliane Assange, quella Ley non fu altro che una mossa funzionale alla politica governativa, con tre obiettivi precisi: costruire la facciata di una fittizia politica di pace, permettere il riciclaggio di enormi capitali (si parla di 10 miliardi di dollari) accumulati in anni di soprusi, e ripulire le fedine penali di paramilitari la cui organizzazione, Auc, non era che il braccio del terrorismo di Stato.

A confermare questa documentazione, i fatti attuali. La Colombia è a oggi infestata da almeno 21 nuovi gruppi, le cosiddette Bacrim, Bande criminali emergenti, che di emergente non hanno proprio nulla. Si tratta degli esperti esponenti delle Auc che non hanno fatto altro che smobilitarsi per mobilitarsi nuovamente e in tutta tranquillità. A confermarlo un altro documento diplomatico inviato dall'ambasciata Usa in Colombia nel 2007, che precisa come i leader delle nuove formazioni paramilitari altro non sono che ex paramilitari di livello medio, senza preparazione ideologica, ma ben armati e supportati da altri ex dei blocchi delle Auc. O dell'esercito. Perché, a quanto affermato da un ufficiale della Brigata XVII dell'Esercito all'ambasciatore Usa - Brigata responsabile di massacri inenarrabili - almeno 250 esponenti delle nuova bande che operano in Urabá hanno già esperienze come militari. E a questo si aggiunge il contenuto di un altro cablo pubblicato da Wikileaks che riporta le dichiarazioni della cupola delle Auc, le quali confermano l'accordo fra paracos e governo Uribe. Si tratta delle dichiarazioni di Carlos Mario Jiménez, alias 'Macaco', Freddy Rendón, alias 'El Alemán', e Rodrigo Tovar, alias 'Jorge 40'.

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