“Abbiamo un paese che è di parole. E tu parla, che io possa fondare la mia strada pietra su pietra.
Abbiamo un paese che è di parole, e tu parla, così che si conosca dove abbia termine il viaggio.”

Mahmud Darwish

venerdì 15 aprile 2011

per Vittorio continuiamo a resistere

MESSAGGI PER VITTORIO


Vittorio, quanto ci viene difficile scrivere queste parole! In questa giornata infinita, di notizia in notizia fino all’ultima, la più atroce, le lacrime si prendono tutto lo spazio, e non ci resta dentro molto altro da dire se non banalità a mezza voce… che è un peccato, che non si può morire così, e che non c'è giustizia su questa terra… Non ci è mai capitato di salutare un compagno che avevamo conosciuto così bene, che leggevamo ogni giorno, con cui si scriveva in continuazione, un compagno che ci aveva sempre risposto: “ci sono!” quando lo chiamavamo per sentire una voce da Gaza… Come si fa a salutare un fratello maggiore che non c’è più?


Non lo sappiamo. Forse verrà il tempo dei necrologi: ora vogliamo ancora pensare che non è vero, che una cosa del genere non può succedere, e che non può succedere ad una persona così bella… O forse può, ma in un mondo che non ha più niente d’umano.

È per questo che sappiamo che c'entra Israele. Resta solo da capire quanto c'entri. Ma c’entra, perché prima della Nakba la Palestina era terra di pace, perché prima dell'occupazione, della repressione dell'intifada, del massacro della Sinistra, i palestinesi erano il popolo più laico fra gli arabi. C'entra, perché a far vivere le persone come si vive a Gaza, un milione e mezzo in un campo di concentramento a cielo aperto, è terribilmente logico che escano fuori le bestialità, i deliri, le mostruosità. Si potrà anche scoprire che chi ti ha tolto la vita agiva per conto del Mossad, nulla cambierà rispetto a questo fatto banale, irrefutabile, fondamentale: che questa situazione di merda l’hanno voluta i sionisti, l’hanno decisa in ogni dettaglio, l’hanno costruita giorno per giorno durante sessant’anni, ed ora gli torna bene. Ci aspettiamo già i servizi preconfezionati dei media sugli arabi che azzannano la mano che li aiuta, sugli islamici come barbari fanatici, sulla necessità di bombardare ancora e ancora e ancora e ancora Gaza per evitare che Al-Quaeda prenda il potere…

Per la tua morte così assurda, con questa rabbia che ci devasta dentro, con questo dolore nel cuore, Vittorio, come si fa a “restare umani”? Dovremmo andare ai tuoi video, alle tue foto, ai tuoi scritti, e cercare di capire. Pensare a quante morti hai visto tu, a quanta disperazione, e cercare di superarla, farla diventare progetto di vita, di una vita nuova, in cui ogni cosa sia come dovrebbe essere: vicina, gentile, giusta. Ci viene in mente quella frase di Che Guevara, a cui tu pure assomigliavi – anche tu giovane in fuga dalla tranquillità per darti anima e corpo alla causa di un popolo e di un’umanità intera: “Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te”. Sarebbe bello dirti che riusciremo a farlo. Per il momento siamo ancora sbigottiti, siamo ancora al pianto, e stringiamo i pugni, e non lo sappiamo, non lo possiamo sapere, come si resta umani, come facevi a restare umano tu vedendo le teste dei bambini aperte dalle granate israeliane. Forse avevi un cuore grande, che teneva dentro tutto il dolore del mondo.

Ma ti promettiamo, per quel che vale, che ci proveremo in ogni modo, a restare umani. Ti promettiamo che difenderemo la tua memoria, che difenderemo ogni cosa tu abbia fatto da quelle merde di sionisti che in queste ore hanno il coraggio di fare gli sciacalli persino sulla bacheca di facebook dove tanti come noi ti stanno lasciando un saluto. E, soprattutto, ti promettiamo che continueremo la battaglia che era tua e dei nostri fratelli palestinesi. Finché quella terra non avrà pace, pane e libertà. Finché nel mondo non ci siano più oppressi, né oppressori. E forse così tu vivrai di nuovo.

Ciao Vik,
che almeno la terra ti sia lieve, perché i tuoi passi sto mondo proprio non li meritava…

Le compagne e i compagni di Napoli CAU


Con grande fatica, il cuore gonfio di dolore e le lacrime agli occhi,
comunico quel che molti di voi già sanno. Vittorio è stato ucciso
stanotte, la notizia è arrivata stamattina presto con un sms. Tutto è
avvenuto troppo in fretta. Troppo in fretta mani ignobili hanno
strappato la vita di Vittorio. Bestie feroci si sono macchiate di un
crimine orrendo contro una persona meravigliosa e rara. Chi ha compiuto
questo crimine è nemico dei palestinesi, sicuramente complice di
Israele, direttamente o indirettamente. Nessun palestinese poteva volere
la morte di Vik se non uomini simili a bestie, corrotti,
collaborazionisti. Chi trarrà beneficio da questa morte sarà solo
Israele e coloro che odiano il popolo palestinese.

Sono, siamo noi tutti di Zaatar, vicini alla famiglia di Vik. Vicini e
senza parole per un crimine che ci lascia senza fiato, sconvolti
paralizzati in un incubo.

Elisabetta Filippi (Associazione Zaatar - Genova)


[...]
Vittorio Arrigoni è stato un non-eroe, mite e positivo, che ha percorso ogni luogo della Striscia di Gaza con la sua umanità densa e intensa.
Gaza. Restiamo umani deve diventare il breviario di ogni attivista per i diritti umani.
Il suo nome si iscrive nel solco dei martiri palestinesi e degli internazionali come Rachel Corrie e Tom Hurndall, come i nove attivisti turchi uccisi dall'esercito israeliano sulla Mavi Marmara il 31 maggio 2010, tra i quali il giovanissimo Furkan Doğan.
A noi tutte/i il compito di non lasciar cadere la eredità umana, morale, culturale e politica di Vittorio.
La responsabilità morale e politica della sua morte è del governo israeliano e dei suoi complici non solo occidentali, tra i quali brilla per cinismo e servilismo il governo italiano.
Siamo colpiti, non tanto e non solo come attivisti dell'International Solidarity Movement, ma come donne e uomini di coscienza che sono dalla parte dei mondi offesi e dei popoli oppressi. Dalla parte dei diritti umani.
Ora dobbiamo unirci al dolore dei genitori e dei familiari.
Il silenzio deve caratterizzare il nostro cordoglio.
La determinazione a proseguire il nostro dovere.

Alfredo Tradardi
ISM-Italia


L'uccisione di Vittorio Arrigoni ci lascia increduli, senza parole e pieni di rabbia.
Che senso ha?
Il messaggio è chiaro: "restate lontani da Gaza. Restate lontani dalla Palestina"

La nostra risposta è: a fianco della Resistenza del Popolo Palestinese, come Vittorio Arrigoni, rimanendo umani.

Ciao Vittorio

Comitato Palestina Bologna



Non sono sicuro che le parole in questo caso possono esprimere le montagne di tristezza, rabbia e vergogna....

La perdita di VITTORIO rappresenta una incolmabile perdita per la sua famiglia, sui cari e soprattutto per il popolo Palestinese, oggi il popolo palestinese non ha perso uno di sui migliori amici ma ha perso uno di suoi migliori Palestinesi, perché VETTORIO era di fatto un palestinese più di  molti di noi palestinese di nome e rimarrà cosi per sempre.

Io non so se L'uccisione di VTTORIO e quella del grande artista palestinese ebreo, Juliano  Mer Khamis la settimana scorsa nel Campo profughi di Jenin in questi giorni,  poche settimane prima della flottiglia freedom 2 che il Movimento Intenzionale di solidarietà col popolo palestinese sta preparando con l' obiettivo di portare aiuti umani nella Striscia di Gaza e soprattutto attirare l'attenzione verso l'assedio sulla striscia di Gaza che infligge oramai da più di quattro anni la popolazione di Gaza, siano connesse.

Non so se questi atti barbarici sono collegati tra loro o in qualche modo c'entrano colla flottiglia freedom 2, ma sono certissiom che sia gli esecutori materiali, che i mandanti di questi due vigliacchi barbarici atti sono i più odiosi nemici della libertà e del popolo palestinese e la sua giusta causa.

Purtroppo il più grande perdente in questo caso è il popolo palestinese perchè ha perso due grandi eroi che hanno dato tutta la loro vita per la liberta e la umanità facendo della cause Palestinese la loro ragione di vita e di morte.

Io spero che la verità dietro di questi due vigliaccherie venga  fuori prestissimo e che la morte di VITTORIO e JULIANO diventi l'incubo peggiore che perseguiterà i loro nemici "nemici della libertà e l'umanità intera" e che diventi il faro per ogni amante e combattente per la libertà e le cause giuste come la causa palestinese.

Ciao caro VITTORIO restiamo fedeli...restiamo uniti....restiamo umani

Samer Jarrar (Tadamon Filastin, Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese in Terra di Bari)


CARO VITTORIO,
Di sicuro i tuoi assassini conoscevano chi eri e cosa rappresentavi.
Non è importante chi erano gli assassini e cosa rappresentano, ma alla fine dei conti, hanno commesso un delitto e un brutale odioso assassinio.

Hanno ucciso un uomo libero, un amante della libertà e della giustizia, un amico della pace e del popolo palestinese, che tu hai difeso, hai amato e che hai fatto della sua causa una ragione di esistenza e di vita.

Non so chi sono e cosa rappresentano, ma so che NON sono palestinesi,
che sono un pericolo serio e costante per i palestinesi e che sono degli assassini della Palestina, della sua causa, del suo popolo e dei suoi veri e sinceri amici. Sono nemici dell'umanità che Vittorio ha sempre cercato di difendere e fare vincere in Palestina.

Vittorio potevi rimanere in Italia a fare la bella vita e so che tu appartiene a una grande famiglia, benestante e ricca di grandi valori, hai lasciato il tuo benessere per venire a vivere fra i più poveri e sfortunati della terra, nell'inferno di Gaza e hai voluto sposare la
giusta causa del popolo più disgraziato e sfortunato al mondo.

La morte drammatica tua, Vittorio non è diversa ed è simile con quella del grande artista palestinese ebreo, Juliano Mer Khamis, ucciso una settimana prima nel Campo profughi di Jenin.
Lo so che il destino dei liberi sognatori, dei veri rivoluzionari, degli onesti idealisti è in contrasto con ed in scontro continuo contro il mondo dell'ignoranza, dell'estremismo, della prepotenza, della pazzia e della repressione e della brutalità dell'occupazione israelo-sionista alla Palestina. Lo so e lo sappiamo che l'arma dell'ignoranza e dell'estremismo è la pallottola, la violenza e l'odio ed in pochi attimi può sterminare una vita buona ed innocente dedicata
a favore e al servizio della causa palestinese e del suo popolo.

Di sicuro chi ti ha ucciso, sa chi sei e cosa rappresenti, la carica ideale, i valori che porti e che difendi e di sicuro è riuscito a fare e realizzare ciò che non è riuscito a fare e realizzare da tempo il nemico comune: l'occupante israeliano.

E' l'occupazione israeliana è l'unica parte vantaggiato dalla tua scomparsa, grande e caro amico Vittorio.

Vittorio ti sei innamorato della Palestina e di Gaza in particolare ma anche i palestinesi e particolarmente quelli di Gaza, si sono innamorati di te, Vittorio e della tua bella Italia.

Vittorio sarai sempre nei nostri cuori e viverai sempre nella nostre lotte, per una Palestina libera, laica e democratica.

ADDIO CARO FRATELLO E RESTIAMO ANCORA UMANI..

Dr. Yousef Salman
Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia

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